La sigla sindacale, con una nota inviata al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, al Direttore Generale l’avvocato Antonio Postiglione, ai Direttori Generali dell’ASL Salerno e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR. San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona, ha riacceso i riflettori sulla gestione del personale, delle assunzioni e sul pagamento della premialità Covid che nessuno dei lavoratori ha ancora ricevuto.
Come evidenziato dalla sigla sindacale, nella nota inviata lo scorso 9 ottobre, la situazione dei dipendenti continua a peggiorare. Da mesi i lavoratori attendono risposte sul loro futuro lavorativo ancora incerto. Mentre la carenza di personale continua a rendere ancora più difficile la situazione, mancano il concretizzarsi di percorsi di carriera come le progressioni economiche orizzontali e le progressioni verticali per particolari categorie di personale. Sulla situazione economica del personale la vicenda non migliora. Non hanno ancora ricevuto la premialità promessa dalla Regione Campania i 15mila lavoratori sanitari individuati dalla Regione Campania con la delibera del 3 agosto.
La Regione, infatti, aveva individuato solo due fasce di operatori medici da premiare, dunque aveva deciso di premiare solo circa 15 mila operatori escludendone altri 25mila. Da quel momento la sigla sindacale ha continuato a far sentire la sua voce sottolineando che la premialità andava attribuita a tutti i dipendenti sanitari che avevano lavorato durante il periodo difficile dell’emergenza sanitaria.
“Se il presidente De Luca può vantarsi di aver garantito che la nostra Regione sia stata tra le meno colpite nei tragici mesi del lockdown , ciò è dovuto oltre al senso civico dei nostri concittadini, al grande, generoso impegno straordinario svolto da tutti gli operatori della sanità – si legge nella nota sottoscritta dal sindacato – la Uil Fpl Salerno preannuncia una battaglia durissima, mettendo in essere ogni azione utile affinché non prevalga la politica dei due forni che da sempre ha danneggiato i lavoratori, determinando che si ottenga un giusto ed equo riconoscimento economico per tutto il personale impegnato nell’emergenza e non un obolo elargito dal regnante di turno”