È terminata la riunione tra i rappresentati delle Regioni e i ministri Francesco Boccia (Affari regionali), Paola De Micheli (Trasporti), Lucia Azzolina (Istruzione), Gaetano Manfredi (Università) e Roberto Speranza (Salute). Il presidente della Conferenza delle Regioni, il governatore emiliano romagnolo Stefano Bonaccini, ha comunicato che il governo avrebbe preso in considerazione le proposte provenienti dalle autorità locali:
“Dobbiamo agire con urgenza per contrastare l’avanzata del virus. Per quanto siamo pronti ad intervenire su tutti i fronti più critici, con la priorità di salvaguardare al massimo scuola e lavoro”.
Proprio per salvaguardare la scuola in presenza, specialmente per gli alunni più piccoli, le Regioni chiedono di incidere maggiormente sugli scaglioni di ingresso e uscita dalle scuole. Allo stesso tempo si spinge per rafforzare la didattica a distanza negli istituti superiori. “La didattica integrata è già stata sperimentata questo mesi, abbiamo chiesto al governo un’indicazione puntuale nel Dpcm. Questo perché non rientra nelle prerogative né dei sindaci né delle Regioni organizzare i tempi e le modalità organizzative delle autonomie scolastiche”, ha sottolineato Bonaccini.
Sui trasporti, invece il governatore ha sottolineato che “a fronte di un lavoro molto positivo fatto negli ultimi due mesi, col potenziamento delle linee e delle corse, si tratta di riorganizzare laddove possibile i tempi dei servizi e delle città per alleggerire i numeri in alcuni orari di punta”. E ancora: “Per questo abbiamo proposto al governo di estendere ovunque possibile il ricorso allo smart working, fino al 70%, a partire dalla pubblica amministrazione per i lavoratori non impegnati nella gestione delle emergenze”.
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