Dopo l’obbligo di mascherina anche all’aperto le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5,00 sino alle ore 24 con consumo al tavolo, e con un massimo di sei persone per tavolo, e sino alle ore 18.00 in assenza di consumo al tavolo; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché, fino alle ore 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.
Si potrà stare per un massimo di sei persone per singolo tavolo e tutti i ristoratori dovranno affiggere quante persone sono ammesse nel locale. Nessun coprifuoco come quello imposto in Francia, quindi, per cui ai cittadini vietato uscire di casa dopo una certa ora, ma un’anticipazione degli orari di chiusura per i locali della movida in modo da evitare gli assembramenti che favoriscono la diffusione dei contagi.
Resteranno invece sempre aperti i locali sulle autostrade, negli ospedali e negli aeroporti. Il cibo di asporto sarà consentito entro le 24, mentre non hanno limitazioni le consegne a domicilio.
Le sale bingo chiuderanno alle 21. Vietate le sagre, ma non le fiere internazionali. Rimane vietato lo sport di contatto «e non sono consentite competizioni per attività dilettantistica di base».
Nella pubblica amministrazioni solo riunioni a distanza, salvo casi da giustificare, e aumento della quota di lavoro a distanza.
Su palestre e piscine il confronto nella maggioranza è stato aspro, ma grazie al ministro Spadafora, si è deciso di rinviare di una settimana per dare modo a chi non lo avesse ancora fatto di adeguarsi ai protocolli sanitari.