Sia la Conferenza delle Regioni che la Commissione Mobilità delle Regioni – presieduta dalla Campania- hanno ripetutamente richiesto a MIT e MIUR di fare sintesi per mettere in campo adeguati interventi volti ad evitare concentrazioni di utenza nelle medesime fasce orarie ed a favorire ogni forma di potenziamento dei relativi servizi. Sin da aprile si annotava che Il mese di settembre, in particolare, con la ripresa delle attività scolastiche, avrebbe richiesto un grande sforzo organizzativo e logistico finalizzato a conciliare l’aumento dell’utenza, il rispetto delle misure di prevenzione per la lotta al COVID19 e la riorganizzazione degli orari degli istituti scolastici.
Tra le note prodotte con la Conferenza Stato-Regioni e le proposte tecniche prodotte al Governo dalla la Commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio della Conferenza delle Regioni e Province, ai fini di un’adeguata programmazione si è ripetutamente richiesto:
- la necessità di un coordinamento a livello nazionale delle singole autonomie scolastiche in relazione agli orari di inizio e fine lezioni, nonché alle provenienze degli alunni;
- misure nazionali sinergiche, che coinvolgessero tutte le parti interessate, volte a ridurre in modo significativo i picchi di utilizzo del trasporto pubblico e i conseguenti sovraffollamenti dei mezzi e delle stazioni di accesso, soprattutto in vista della ripresa, nell’immediato, del pendolarismo e, da settembre in poi, del trasporto scolastico, e che agissero sia sull’articolazione degli orari di lavoro per tutti i comparti, sia sulla rotazione del personale dipendente presente in sede;
- risorse aggiuntive, soprattutto per i servizi di TPL mirati al trasporto degli alunni delle scuole secondarie di secondo grado, che rappresentano almeno il 30% del totale;
- la necessità di avere in tempi rapidi – vista la forte autonomia delle singole autonomie scolastiche, che dovranno necessariamente essere coordinate mediante intese con il MIUR – un quadro chiaro degli orari di inizio e fine lezioni (quadro ancora in fieri presso i tavoli coordinati dalle Direzioni Regionali del MIUR ) al fine di programmare servizi che evitassero i picchi di congestione della domanda di trasporto pubblico nelle ore di maggiore congestione;
- maggiore tempestività e chiarezza, considerando che un potenziamento dei servizi di trasporto non è né semplice e immediato, né illimitato;
- la diversificazione degli orari.
GLI INTERVENTI MESSI IN CAMPO DALLA REGIONE CAMPANIA
Dopo tutte queste sollecitazioni la Regione Campania ha organizzato il 3 settembre due riunioni con i Comuni Capoluogo, le Province e l’ANCI, e successivamente le aziende di TPL, per spiegare come ogni singolo servizio di TPL collegato ad attività scolastiche andava potenziato con un rinforzo di mezzi aggiuntivi e, se necessario, con utilizzo di autobus NCC, dando disposizione alle aziende di procedere alla richiesta e assicurando che sarebbero stati autorizzati e finanziati tutti i potenziamenti necessari.
Con delibera n 460 del 15 settembre sono stati così autorizzati questi potenziamenti, che fino al 16 ottobre hanno previsto l’autorizzazione di circa 290 autobus aggiuntivi ed altri 60 partiranno ala ripresa delle attività scolastiche (con un investimento di circa 4,5 M€). Molti Comuni – quali Agerola, Sessa Aurunca, Benevento, Minori, Cetara, Giffoni Valle Piana – possono confermare di aver interloquito con la Regione per risolvere problemi specifici e che tutte le autorizzazione al potenziamento sono state concretizzate.
In questo inizio settimana (lunedì 19 e martedì 20 ottobre) sono state previste il ripetersi delle riunioni di inizio settembre per verificare se necessari ulteriori potenziamenti, anche utilizzando ulteriori mezzi di NCC disponibili. L’auspicio è che in questi giorni di stop alle lezioni in presenza si possano finalmente concertare all’unisono scelte condivise per una nuova riorganizzazione alla ripresa.
Auspico che questi chiarimenti dimostrino che in Campania il Trasporto è stato organizzato e sostenuto adeguatamente dalla Giunta De Luca, coinvolgendo tutti i soggetti interessati.
Finalmente anche il Governo, con l’ultimo decreto emesso, ha colto la necessità dello scaglionamento degli orari di inizio delle attività scolastiche, unito ad uno smart working più diffuso, come proposta utile per evitare le criticità del TPL riscontrate su tutto il territorio nazionale.