Di queste, 7.676 (+545) sono ricoverate nei reparti ordinari mentre 797 (+47) sono in terapia intensiva: 113 sono in Lombardia, 111 nel Lazio, 85 in Campania e 72 in Sicilia. I decessi hanno raggiunto quota 36.616 (+73)e i guariti sono in tutto 252.959 (+1498). I contagiati totali in Italia sono 423.578.
E’ la Lombardia la regione che ha registrato più casi di coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia, con 1687 nuovi positivi. Seguono Campania (1593) e Toscana (986). Nel dettaglio: Lombardia 1687, Campania 1593, Toscana 986, Lazio 939, Piemonte 933, Emilia-Romagna 552, Veneto 502, Sicilia 362, Liguria 323, Puglia 321, Umbria 16, Sardegna 159, Abruzzo 159, Valle d’Aosta 135, Calabria 108, Marche 98, Friuli Venezia Giulia 90, Bolzano 85, Trento 79, Molise 38, Basilicata 22
Nuovo, forte aumento dei positivi in Campania con un minor numero di tamponi mentre aumentano i posti letto occupati; i morti sono 21 ma, specifica il bollettino dell’Unità di Crisi regionale, riguardano il periodo dal primo al 17 ottobre e sono stati registrati ieri. Su 12.695 tamponi (14.256 precedenti) ci sono stati 1.593 positivi, di cui 79 sintomatici e 1.514 asintomatici.
I guariti sono 123. Il totale dei positivi è di 27.412 unità e il totale dei tamponi è di 778.882. Il report dei posti letto complessivi indica in 85 quelli di terapia intensiva occupati (su 113 complessivi), in 884 quelli di degenza occupati (su 925 complessivi).
“Non c’è paragone. A marzo siamo stati investiti da uno tsunami, ora abbiamo delle ‘mareggiate’ in alcune aree d’Italia. A febbraio abbiamo avuto un impatto violento e immediato, per cui nessuno poteva esser pronto”.
Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri in merito alla sua preoccupazioni per la situazione che vediamo oggi in Italia, a confronto con quella dello scorso marzo.
“Oggi quello che vediamo – ha aggiunto Sileri – è molto diluito rispetto al passato, e dobbiamo tenerlo diluito. Quello che è accaduto a febbraio-marzo è diverso da quello che vediamo ora: i posti in terapia intensiva ci sono, abbiamo moltissimi asintomatici, non c’è una gravità di accesso agli ospedali e pronto soccorso, i numeri sono contenuti”.