Tra le misure programmate per il 2020/2021, oltre quelle volte a proteggere la salute dei cittadini e garantire la sicurezza e la stabilità economica, vi sono anche le determinazioni necessarie per garantire il rilancio del sistema economico.
Ci soffermiamo con sintetiche indicazioni, su alcuni punti di primario interesse riguardanti:
– la SANITÀ. È stato previsto un incremento di 30.000 fra medici e infermieri assunti a tempo determinato per il periodo emergenziale. Quello che spicca, a giusta ragione, è il sostegno delle indennità contrattuali per queste categorie. Tutto il popolo italiano riconosce a queste figure di lavoratori meriti, per quanto già fatto e quanto dovranno ancora fare. È auspicabile e apprezzabile l’attribuzione di un incentivo che a prescindere dalla quantità, possa avere un significato di gratitudine e riconoscenza a coloro che stanno affrontando un lavoro che va oltre le cose conosciute, mettendo a rischio la loro stessa salute.
– le FAMIGLIE. È stata prevista una grande riforma, con l’introduzione dell’assegno unico esteso anche agli autonomi e agli incapienti. Viene prorogata la durata del congedo di paternità. Misure senz’altro condivisibili, ma senza dimenticare gli incapienti comprendono una categoria molto diversificata. Non fa piacere leggere che gli aiuti li prendono tutti, anche chi non ne ha diritto. Fa, invece, piacere sapere che gli aiuti li abbiano chi veramente ne ha bisogno, e in misura maggiore chi ha gravi situazioni familiari.
– il MEZZOGIORNO. Sono state previste proroghe delle misure tutt’ora vigenti per la fiscalità di vantaggio per il Sud, e prorogato il credito d’imposta per gli investimenti nelle Regioni meridionali. Del Mezzogiorno, ormai, se ne parla nei libri di storia, ma se si continua a non valutare le sue reali potenzialità – e ne ha tante – non si raggiungeranno mai gli obiettivi che ci si prefigge. Lo sviluppo del nostro Paese è partito dal Mediterraneo ed è qui che bisogna espandere la crescita. Occorrono nuove risorse e non solo con fiscalità di vantaggio.
– il CUNEO FISCALE. Sicuramente il taglio del cuneo per i redditi sopra i 28.000 euro è un apprezzabile intervento, ma è un limite ancora basso. Tagliare sic et simpliciter i redditi, senza mai considerare e specificare che reddito è anche quello dei pensionati, non significa voler raggiungere gli obiettivi di parità contributiva. Sfugge a molti che alleggerire i redditi dei pensionati significa immettere nuova linfa economica sul mercato. I cosiddetti “nonni” spendono il loro denaro in maggior parte per la famiglia.
– i GIOVANI. Segno positivo è l’azzeramento, per tre anni, dei contributi per le assunzioni degli under-35 a carico delle imprese di tutto il territorio nazionale. Un contributo maggiore per il Mezzogiorno sarebbe stato auspicabile.
– le MISURE DI SOSTEGNO ALL’ECONOMIA. Viene istituito un fondo da 4 miliardi di euro a sostegno dei settori maggiormente colpiti durante l’emergenza COVID. Viene prorogata la moratoria sui mutui e la possibilità di accedere alle garanzie pubbliche fornite dal Fondo Garanzia PMI e da SACE. Viene fornito un sostegno aggiuntivo alle attività di internazionalizzazione delle imprese, con uno stanziamento di 1,5 miliardi di euro. Vengono prorogate le misure a sostegno della patrimonializzazione delle piccole e medie imprese.
– il LAVORO E PREVIDENZA. Vengono finanziate ulteriori settimane di Cig COVID, con lo stesso meccanismo che prevede la gratuità della Cassa per chi ha registrato perdite oltre una certa soglia. Vengono prorogate le misure Ape Social e Opzione Donna.
– i TRASPORTI PUBBLICI. Vengono stanziati fonti aggiuntivi, da utilizzare nei primi mesi del 2021, vengono incrementate le risorse per il trasporto pubblico locale, in particolare modo quello scolastico. Misura questa per fronteggiare gli effetti pandemici, legati all’affollamento nel trasporto degli studenti. Non dimentichiamo che questi servizi sono necessari anche per altri lavoratori.
– la SCUOLA, UNIVERSITA’ E CULTURA. Viene finanziata con 1,2 miliardi di euro a regime l’assunzione di 25.000 insegnanti di sostegno e vengono stanziati 1,5 miliardi di euro per l’edilizia scolastica. È previsto un contributo di 500 milioni di euro l’anno per il diritto allo studio e sono stanziati 500 milioni di euro l’anno per il settore universitario. Sono destinati 2,4 miliardi all’edilizia universitaria e ai progetti di ricerca. Vengono inoltre destinati 600 milioni di euro all’anno per sostenere l’occupazione nei settori del cinema e della cultura.
Altre notizie riguardanti:
– le CARTELLE ESATTORIALI. Nella stessa seduta di lavoro il Consiglio dei Ministri ha approvato anche un decreto-legge che proroga fino al 31 dicembre 2020 della sospensione delle attività di notifica di nuove cartelle di pagamento, del pagamento delle cartelle precedentemente inviate e degli altri atti dell’Agente della Riscossione. È stato previsto il differimento di 12 mesi del termine entro il quale avviare alla notifica le cartelle.
Viene prorogato al 31 dicembre anche il periodo durante il quale si decade dalla rateizzazione con il mancato pagamento di 10 rate, anziché 5.
– i TITOLI ABILITANTI. È stato approvato anche un disegno di legge che introduce nuove disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti.
Si va verso l’abolizione degli esami di Stato. Il nuovo testo prevede una radicale semplificazione delle modalità di accesso all’esercizio delle professioni regolamentate, finalizzato a una più diretta, immediata ed efficace collocazione dei giovani nel mercato del lavoro.
In seguito all’entrata in vigore delle nuove norme, si prevede che il necessario tirocinio pratico-valutativo sia svolto all’interno dei corsi di laurea e che, di conseguenza, l’esame conclusivo del corso di studi divenga anche la sede nella quale espletare l’esame di Stato di abilitazione all’esercizio della professione.
In particolare, il nuovo modello di abilitazione si applicherà alle:
– lauree magistrali a ciclo unico in Odontoiatria e protesi dentaria, in Farmacia e farmacia industriale, in Medicina veterinaria, in Psicologia conferiranno l’abilitazione all’esercizio delle professioni, rispettivamente, di odontoiatra, farmacista, veterinario e psicologo.
– lauree professionalizzanti in professioni tecniche per l’edilizia e il territorio, in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali, in professioni tecniche industriali e dell’informazione, abiliteranno all’esercizio delle professioni, correlate ai singoli corsi di studio, di geometra laureato, agrotecnico laureato, perito agrario laureato e di perito industriale laureato.
Infine, è stato previsto che gli ulteriori titoli universitari, conseguiti con il superamento dei corsi di studio che consentono l’accesso agli esami di Stato di abilitazione all’esercizio delle professioni di tecnologo alimentare, di dottore agronomo e dottore forestale, di pianificatore paesaggista e conservatore, assistente sociale, attuario, biologo, chimico e geologo, possano essere resi abilitanti, su richiesta dei consigli degli ordini o dei collegi professionali o delle relative federazioni nazionali, con uno o più regolamenti da adottare su proposta del Ministro dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro vigilante sull’ordine o sul collegio professionale competente.
Con i medesimi regolamenti saranno disciplinati gli esami finali, con lo svolgimento di una prova pratica valutativa per il conseguimento delle lauree abilitanti, prevedendo che i titoli universitari conclusivi dei corsi di studio hanno valore abilitante all’esercizio della professione, previo superamento di un tirocinio pratico-valutativo interno ai corsi.
dottore commercialista
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