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Sindaci sceriffi: il provvedimento anti-movida non piace ‘E’ uno scaricabarile’

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Nelle misure contenute nel Dpcm che provano ad arginare la corsa del Covid ai sindaci viene chiesto di intervenire per chiudere strade e piazze particolarmente frequentate, dalle 21. Un provvedimento anti-movida che i primi cittadini non gradiscono.

Secondo il testo del nuovo Dpcm, i sindaci potranno disporre la chiusura al pubblico dopo le 21 di piazze e strade dei centri urbani dove si possono creare situazioni di assembramento, “fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”.

“Scaricabarile inaccettabile sul coprifuoco”. Lo dice Antonio Decaro, presidente dell’Anci: “Il governo, senza nemmeno affrontare il tema nelle numerose riunioni di queste ore, inserisce in un Dpcm una norma che sembra avere il solo obiettivo di scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilita’ del coprifuoco agli occhi dell’opinione pubblica.
Questo non lo accettiamo- si legge nelle dichiarazioni riportate dall’agenzia Dire-  ci saranno le forze dell’ordine a controllare le aree pubbliche in cui sara’ vietato l’ingresso e a riconoscere residenti e avventori dei locali?
I cittadini non si sposteranno da una piazza a un’altra? Nei momenti difficili le istituzioni si assumono le responsabilita’ non le scaricano su altre istituzioni con cui lealmente dovrebbero collaborare. I sindaci sono abituati ad assumersi le loro responsabilita’. Vorremmo che tutte le istituzioni facessero lo stesso”, le accuse del presidente nazionale dell’Anci Decaro.

 

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