Da allora, i metodi educativi sono molto cambiati e, comunque, con quello che succede, non è più il confronto familiare ad angosciare.
Oggi, le maggiori complicazioni si concentrano nella gestione delle relazioni sociali quando non si riesce a ‘trovare un accordo’ tra quelli che ‘la vogliono cotta’ e quelli che ‘la vogliono cruda’. Così, non potendo utilizzare, di regola, metodi coercitivi, può capitare che si rinvii ogni discussione o si preferisca non decidere affatto per non ‘creare il malanimo’.
In verità, un metodo esiste per accontentare tutti: fare scelte giuste, oggettive e comprensibili.
In Città, il progettato trasferimento di alcune linee bus da via Ligea a via Vinciprova ha alimentato vivaci discussioni tra gli abitanti dei due quartieri e pure tra esponenti politici.
I residenti di via Ligea hanno espresso timori per la desertificazione dell’area, dimenticando che essa è già un deserto da tempo e, anzi, è un luogo di grande degrado urbano. Altre richieste sarebbero necessarie per ridare qualità e dignità a quei luoghi!
Quelli di via Vinciprova hanno paventato una maggiore confusione, più inquinamento e la perdita di posti auto. Per quest’ultimo punto, appare sinceramente inaccettabile la soluzione, già proposta, di un multipiano.
E, quindi, si è verificato un ‘tira e molla’ che ha prodotto solo il differimento a data da destinarsi del trasloco, già deciso per il 2 Marzo scorso. Ci si è messo di mezzo pure il Covid a complicare le cose.
Adesso sembra che si voglia cominciare. E, con la diffusione di questa notizia sono riprese le rimostranze pubbliche.
In verità, noi riteniamo non si possa negare la idoneità di quell’area a ospitare non solo dei capilinea, ma addirittura un vero terminal bus. Giocano a favore la posizione defilata, eppure centrale, la facilità di accesso da ogni parte, la prossimità al nuovo Tribunale e la vicinanza alla Stazione Ferroviaria per passaggi veloci, reciproci, tra ‘ferro’ e ‘gomma’.
Epperò, non possiamo nascondere di condividere pienamente i timori dei cittadini di via Vinciprova laddove il trasferimento non fosse accompagnato da contestuali interventi volti ad assicurare un deciso miglioramento del livello di vivibilità del quartiere.
Così, ritenendo ci sia ancora tempo per offrire un contributo, ci permettiamo ri-proporre la soluzione semplice e di ridotto impegno pubblicata nel mese di Maggio 2018 (cfr. pagina Fb), cioè in tempi ‘non sospetti’, rielaborata alla luce di un progetto presentato da Arcan, nell’Ottobre successivo, per la costruzione di una Stazione Autobus proprio nell’attuale parcheggio.
Per realizzare la nostra idea, sarebbe preliminarmente necessario liberare da ogni manufatto tutta l’area compresa tra la LungoIrno e il sottopasso di via Torrione, nel senso della lunghezza, e tra il rilevato ferroviario e i contrapposti fabbricati, in quello della larghezza. Restano fuori, ovviamente, la Chiesetta e gli esistenti giardinetti.
Della complessiva superficie, la parte posta immediatamente al di sotto della ferrovia, contornata in rosso nella piantina che segue, dovrebbe essere destinata a terminal bus mentre la porzione residua, contornata in azzurro, a parcheggio auto per residenti e visitatori. Lungo tutto il perimetro, e in apposite penisole tra gli stalli delle auto, la messa a dimora di alberi delle essenze più produttive di ossigeno assicurerebbe l’assorbimento di fumi e polveri sottili. Un’area ‘senza identità’ diverrebbe un ‘bosco urbano’ a servizio della Comunità.
Come previsto da Arcan, un marciapiede a lato dei binari, passante sull’Irno, consente di arrivare alla ‘Centrale’. Nello spiazzo, due pensiline, in giallo nel disegno, dividono le linee urbane da quelle extraurbane mentre le aree circostanti, e la maggiore larghezza della strada di scorrimento da via Mobilio, sono destinate allo stazionamento dei mezzi.
La contrapposta area a parcheggio ha ingressi/uscite sulla LungoIrno, a ovest, e via Mobilio a est. Lo spazio già destinato alla Chiesetta e ai giochi è stato aumentato con la trasformazione a verde della parte finale di via Castelluccio sulla quale non c’è ulteriore necessità di transito.
Fin qui il progetto, magari semplice e ingenuo, che ‘non costerebbe una cifra’ e, anzi, potrebbe essere realizzato anche con il contributo delle aziende private concessionarie.
Ovviamente, la soppressione dell’attuale via Vinciprova renderebbe necessaria una diversa organizzazione della mobilità. E, per questo, proponiamo:
- il tunnel di via Torrione, da utilizzare solo in entrata, darebbe accesso alle nuove aree, a via Mobilio e, poco più avanti, a via Petrone, verso Sala Abbagnano (linea in verde nella piantina che segue);
- dopo l’uscita dal nuovo tunnel, di fronte al Grande Albergo, si dovrebbe proseguire verso la LungoIrno per arrivare, con doppio senso di marcia, all’incrocio presso l’ingresso del Tribunale (linea in rosso);
e, a seguire:
- una rotatoria sul ponte Cacciatori dell’Irno consentirebbe di indirizzare il traffico verso Fratte e, con doppio senso di marcia, verso via Settimio Mobilio da percorrere in senso invertito per arrivare a via Petrone-Sala Abbagnano (linea in rosso).
- trasformazione di via Vinciprova in ‘un‘area cuscinetto’ di qualità, anche a servizio dei flussi turistici;
- eliminazione degli ingorghi tra via Vinciprova, via Mobilio e via Petrone;
- non più velocità da autodromo a causa del senso unico sulla LungoIrno;
- abolizione dell’identico senso di marcia su via Mobilio e via Guercio che impedisce una più funzionale mobilità a chi oggi proviene da Sala Abbagnano.
C’è di più. All’interno della nuova rotatoria, di fronte al Tribunale, si potrebbe realizzare una più confacente base di appoggio per il ‘faro della giustizia’ che, posizionato su più gradini e fornito di idonea illuminazione, acquisirebbe una giusta dignità accrescendo il significato simbolico della sua presenza.
Non ci aspettiamo di essere ascoltati, neppure in parte. Ma confidiamo quantomeno in una riflessione.
In ogni caso, noi pensiamo che il coinvolgimento dei cittadini sia un indice significativo del livello di democrazia di una Comunità e che solo decisioni condivise possano accrescere comprensione, fiducia, rispetto, senso di appartenenza e spirito di sacrificio.
Visti i tempi che stiamo vivendo, è sempre più vero che sarà un reciproco sentimento di amore a salvare il Mondo. Possibilmente, con tutti noi.
Questa Città ha bisogno di amore.
pagina fb: Associazione io Salerno