I quantitativi sono discreti, la calibratura importante. L’emergenza cinipide non è ancora del tutto superata ma finalmente le piante hanno ripreso vigore e la produzione è in netto aumento. Vanno di pari passo alla lotta biologica gli interventi colturali e di gestione dei castagneti – rivela Tropiano – necessari per dare respiro ad una castanicoltura in crisi. L’attenzione alle tecniche di potatura e alle problematiche fitosanitarie e ambientali sono fattori determinanti.
Finalmente riparte un comparto strategico per l’economia delle aree interne e per il presidio del territorio. Coldiretti continuerà a fare la sua parte assistendo gli agricoltori nella formazione colturale e nella lotta al parassita cinipide”. Nei mercati all’ingrosso, precisa la Coldiretti, si rilevano quotazioni nella media del periodo, che vanno da 2,50 a 4,50 euro/chilo a seconda del calibro con i prezzi tendono a raddoppiare al consumo.
La provincia di Salerno presenta la più ampia superficie investita a castagneti (oltre 5mila ettari). Prima del problema cinipide, la produzione media annua del “Marrone di Roccadaspide IGP” era di circa 5-6 mila tonnellate, il 50% dell’intero raccolto di castagne della provincia di Salerno. Nonostante il ritorno delle castagne Made in Salerno il rischio è di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere importante da Portogallo, Turchia, Spagna e Grecia.
La Coldiretti invita i consumatori a prestare attenzione alla qualità e di rivolgersi direttamente alle imprese agricole e ai mercati di Campagna Amica. A tal proposito, fino a fine ottobre i mercati proporranno i “Castagna Days” con la possibilità di trovare il meglio delle produzioni castanicole direttamente dagli agricoltori. Appuntamento al mercato coperto Sant’Apollonia il martedì e venerdì dalle 9 alle 19 la domenica al parco Pinocchio di Salerno, dalle 8.00 alle 13.30, con pieno rispetto delle prescrizioni anti-covid.
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