A esprimere la posizione dei primi cittadini, è il presidente dell’Anci Campania Carlo Marino, sindaco di Caserta. In una lettera inviata al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, Marino scrive che “è il momento di alzare il livello di guardia e recuperare quello spirito di sinergia, unità, coordinamento che ci ha accompagnati nella scorsa primavera.
Per questo motivo, una misura restrittiva, come lo stop a tutte le attività e agli spostamenti dalle 23 alle 5, già adottata dalla Lombardia e da altri paesi europei, riteniamo debba essere adottata anche in Campania, in modo che possa avere un effetto concreto (anche psicologico) sulla trasmissione del virus.
E’ un passo che va sicuramente tentato prima di arrivare a soluzioni estreme. Ma le misure sono efficaci se vi sono adeguati ed efficaci controlli, con il diretto impegno in questa direzione del Ministero dell’Interno e dei Comitati per l’Ordine e la sicurezza pubblica”.
Marino sottolinea come l’epidemia richieda “una risposta unitaria delle istituzioni; ognuno deve fare la propria parte per scongiurare un ‘lockdown’ generalizzato che sarebbe catastrofico per il tessuto sociale e la fragile economia della Campania.
La nostra preoccupazione si deve ora tradurre in iniziative concrete non solo per contrastare comportamenti irresponsabili, come feste, movide, assembramenti in piazza e nelle strade, ma anche per tutelare in prima luogo la salute delle persone fragili, le attività produttive, incluse le scuole e i servizi alla persona”. Il sindaco di Caserta ritiene che “le prossime settimane saranno decisive per il nostro Paese e il futuro della Campania.
I Comuni non abbasseranno assolutamente la guardia, ma ci sono rischi evidenti non solo per la salute di cittadini della Campania, ma anche per la tenuta socio-economica della Regione.
Nonostante le energiche misure assunte nelle scorse settimane dal Governatore De Luca e dal Governo Nazionale – aggiunge Marino – i numeri dei contagi appaiono in allarmante crescita. Numeri che nel medio periodo il sistema sanitario regionale potrebbe non essere più in grado di fronteggiare, visto lo stress delle terapie intensive e le difficoltà del tracciamento”.
Ecco quindi l’urgenza di “un lockdown parziale, limitato alle ore notturne, tenendo però aperte tutte le attività produttive, ovviamente nel rispetto dei protocolli di sicurezza, e le scuole elementari e medie che non sono legate a allarmanti flussi di mobilità. E ribadendo la richiesta di puntare sulla didattica a distanza delle superiori e delle università e, in generale, sugli ingressi scaglionati per tutti gli studenti”. “Occorre ora – conclude Marino – raggiungere e mantenere un alto grado di condivisione fra Regione e Comuni, indipendentemente da schieramenti politici di appartenenza”.