“Per l’Italia deciderà il governo, per la Campania faremo quello che riteniamo giusto per noi”, ha dichiarato. “Dobbiamo chiudere per un mese, 40 giorni e poi si vedrà ma senza soluzioni drastiche non possiamo reggere. Non voglio vedere la fila dei camion con le bare. L’unico obiettivo deve essere salvare la vita delle famiglie, tutto il resto ora non conta nulla”.
A spingere verso la chiusura, una situazione dei posti letto in ospedale che De Luca ha definito “pesante”: “La programmazione ci consente ancora di reggere“, ha detto, “ma con questi numeri non c’è nessun sistema ospedaliero al mondo in grado di reggere l’onda d’urto. Oggi reggiamo grazie al sacrificio di migliaia di medici e personale sanitario ma nel giro di pochi giorni rischiamo di avere le terapie intensive intasate”.
E, ha continuato: “Dobbiamo chiudere tutto e dobbiamo decidere oggi, non domani. Siamo ad un passo dalla tragedia”. Pochi minuti prima il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenendo al Festival del lavoro, aveva ribadito invece che “va scongiurato un lockdown generalizzato”.
Il discorso di De Luca in diretta Facebook: “Chiudere le scuole per ultimi? Da irresponsabili” – “Oggi siamo chiamati a prendere decisioni forti, definitive ed efficaci, per far fronte a una situazione che è diventata pesante”, ha esordito De Luca.
“Ogni giorno che passa rischia di aggravarsi in maniera insostenibile la situazione dell’epidemia. Per questo io ritengo che non ci sia più un’ora di tempo da perdere. Perfino l’ordinanza che entra in vigore oggi è già superata dai dati del contagio con i quali dobbiamo fare i conti.
Io credo che dobbiamo decidere oggi, non domani, non fra una settimana, perché davvero non abbiamo più davanti tempo da perdere. Avevamo immaginato una chiusura parziale, ma per i dati che abbiamo non basta più neanche questo. Dobbiamo decidere di chiudere tutto”.
La chiusura totale non riguarderà le attività essenziali: “Io credo che dobbiamo chiudere tutto tranne le attività industriali, agricole, dell’edilizia, l’agroalimentare, le forniture agroalimentari, le cose che abbiamo già conosciuto a marzo e aprile. Chiudere tutto tranne che le attività essenziali. Credo che dobbiamo bloccare la mobilità tra regioni e tra comuni, tentando di difendere per quanto possibile le attività produttive”.
De Luca è stato il primo presidente di Regione a chiudere tutti gli istituti scolastici con un braccio di ferro con il ministro della Scuola Azzolina: “E’ stupido, da irresponsabili dire che le scuole vanno chiuse per ultimo”, ha continuato. “Di fronte ad un aumento di contagi come quello che abbiamo registrato tra docenti e alunni, l’unica risposta che la ragione può dare è quella di evitare che il contagio si diffonda. La priorità non sono gli ideologismi ma bloccare i contagi. Le decisioni non si prendono in astratto ma sulla base dei numeri”.