Infatti é da poco una nota del Governatore della Campania che sta decidendo di chiudere tutto come a marzo.
Tutto bene, ma che si vogliono scaricare le problematiche su noi imprenditori è assurdo. Noi non abbiamo colpe, siamo attenti e ligi alle norme che ci vengono imposte.
Se lo Stato e la Regione non riescono ad arginare il contagio del virus, insieme, poi, si prendano la responsabilità dei danni che stanno causando a tanti imprenditori che non ce la fanno più ad andare avanti e a sopportare tutto questo.
A novembre ci saranno tasse da pagare le quali si vanno a cumulare ai tanti balzelli che si stanno pagando, spalmandoli, dopo il primo lockdown.
Non ce la facciamo più!
Stiamo morendo non per Covid-19 ma per fallimento totale e
se proprio dobbiamo morire è giusto che ci dicano come.
Pretendiamo subito un ristoro economico e non proclami, per il disagio che stiamo vivendo e pretendiamo che vengano annullati e non posticipati, come avvenuto nel primo lockdown, tutti i pagamenti verso lo Stato, la Regione e i Comuni.
E’ necessario un immediato condono fiscale riferito a questa seconda parte dell’anno e che permanga fino al protrarsi dello stato di emergenza. Non possiamo aspettare eventuali accordi Stato – Regione per l’adozione di misure a sostegno delle imprese: se la chiusura delle attività ha efficacia immediata ci chiediamo perché anche gli aiuti non debbano essere immediati. Inconcepibile che per una semplice cassa integrazione, i lavoratori dipendenti debbano aspettare mesi.
Bisogna inoltre modulare intese con i proprietari dei locali commerciali, autorizzare a non ottemperare ai pagamenti di questo periodo verso i fornitori che a loro volta altrettanto potranno fare.
I governanti si assumano queste responsabilità prendano, questi impegni.
La salute è primaria, ma anche la vita delle imprese lo è.