Addio cene fuori al ristorante, ma è salvo il pranzo domenicale. Resta, infatti, lo stop alle 18 per le consumazioni in bar e ristoranti, ma viene consentita la loro apertura la domenica e i festivi, a differenza di come riportava la precedente versione del Dpcm, diffusa sempre ieri. Sarà il premier Giuseppe Conte a illustrare le novità alle 13.30 in conferenza stampa.
Sciolti, dunque, i nodi che hanno creato discussioni e rallentamenti. I centri commerciali resteranno aperti nel weekend e la Didattica a distanza per le scuole superiori è prevista almeno al 75 per cento: con questa aggiunta le Regioni potranno anche estenderla al 100 per cento come hanno richiesto con insistenza.
Si potranno ancora svolgere i concorsi pubblici e privati e c’è apertura ad una stretta anche sui trasporti con decreto però del ministro competente. Stop a cinema, teatri, casinò, sale scommesse, Stop a palestre, piscine, centri benessere e centri termali. Altra precisazione: nella nuova versione del Dpcm non c’è la chiusura dei confini regionali.
Ristoranti e bar chiusi alle 18 ma aperti la domenica
Nella versione definitiva del dpcm firmata questa notte dal premier resta la chiusura di bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie dopo le 18 ma è stata elimanata la parte relativa alla chiusura nei giorni festivi e la domenica. Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) durante la settimana resteranno aperte dalle 5 fino alle 18. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonchè fino alle 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze, nei limiti e alle condizioni di cui al periodo precedente.
Impianti sciistici aperti solo ai professionisti
A rischio le settimane bianche. Al momento “sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici”. Con una eccezione: possono essere “utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali ed internazionali o lo svolgimento di tali competizioni”. Gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio e comunque in coerenza con i criteri di cui all’allegato 10, tenuto conto delle diverse tipologie di strutture ricettive”, riporta la versione definitiva del Dpcm firmata dal premier.
Gli spostamenti
La versione definitiva del Dpcm “raccomanda fortemente” di “non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità, per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”. Rispetto all’ultima bozza, tuttavia, salta la specifica secondo cui era raccomandato di non spostarsi “dal Comune di residenza, domicilio o abitazione”. Il punto, nel corso delle riunioni di ieri, era stato tra i più discussi anche perché nel governo circolava l’ipotesi del divieto di spostamenti tra le Regioni. Divieto che, nel testo firmato da Conte, non viene introdotto.
Salta divieto concorsi pubblici e privati
Si potranno ancora svolgere i concorsi pubblici e privati. Nel testo del Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte è infatti saltato il divieto di svolgimento previsto nella bozza. Alla lettera z dell’articolo 1 del testo circolato ieri, infatti, si afferma che “è sospeso lo svolgimento delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione alla professione…ad esclusione di quelle per il personale sanitario e della protezione civile…fatte salve le procedure in corso”.
Confermata Dad per le superiori almeno al 75 per cento
La versione definitiva del dpcm conferma la Didattica a distanza al 75% negli istituti superiori. Nello specifico, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari almeno al 75% delle attività, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.
Possibile chiusura piazze alle 21
Ancora un’ulteriore freno alla movida. Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private.
insomma hanno deciso di decimare gli anziani in questo paese….che siate maledetti tutti
Cioè tutto rimane invariato perché il covid non ESISTE?……tutti allegramente incontro alla catastrofe…..
E dopo questo…che non si dica che le rivolte sono eterodirette.
Questo rappresenta chiaramente un lookdown mascherato imposto da questo governo. Non potendo contare su ulteriori risorse economiche da destinare alle imprese e ai lavoratori, si sono inventati questa barzelletta che inevitabilmente peserà negativamente su alcune attività come ristoranti, pub, bar ed imprese che lavorano di notte. Era meglio chiudere queste attività? Sicuramente … ma sarebbero serviti sussidi. Non avrà alcun senso aprire nel pomeriggio, ma ristoranti, pub e bar sfortunatamente avranno le stesse spese e le stesse tasse di sempre con incassi quasi azzerati frutto anche di un terrorismo psicologico ingiustificato o forse giustificato dal un servizio sanitario nazionale allo sbando. Era meglio parlare a viso aperto al popolo e dire … abbiamo fallito, non abbiamo un euro, arrangiatevi. Perché è quello che tra “ stanno dicendo con questo decreto. Avrebbero dovuto dire; potevamo fare tanto ma non abbiamo fatto perché ci sono i grandi poteri economici, i nostri interessi personali, i nostri interessi legati alle elezioni, etc. Comunque amici, Andiamo avanti con ottimismo e non abbattetevi. L’Italia prima o poi risorgerà ??
Questo dcpm non cambia niente! Il virus corre veloce e noi continuiamo a ad inseguirlo! Tanto stando ai dati che ha De Luca andremo lo stesso a un nuovo look down! Quindi valeva la pena che lo facevamo adesso che la situazione era ancora recuperabile!
La situazione sarà peggio di marzo e si discute se tenere aperti i locali,ma ci si rende conto che fa qualche giorno ci saranno centinaia di morti nuovamente?La situazione evolve in peggio da un’ora all’altra!!
Alla fine cosa e cambiato? Niente, solo che i ristoranti falliranno, perché chiudono alle 18 e nn penso che fanno asporto. Nn credo che caleranno i contagi e andremo peggio
Anonimo sei un catastrofista del piffero!! Vedi tutto nero!! Non scrivere più che ci deprimiamo con le tue parole!! Fai una cosa: chiuditi in casa fino al 2030 e non rompere le scatole! A noi altri che vogliamo lavorare e non siamo lavativi continueremo a vivere con le dovute precauzioni!! Silenzio!!