Quasi sicuramente, quindi, ci sarà un adeguamento alle norme nazionali. Ad esclusione della scuola: domani nemmeno le elementari riapriranno come aveva paventato sempre il governatore
Ad ora di pranzo, ieri, De Luca rompe il silenzio con una sorta di aut aut al Governo: «Chiediamo al governo di impegnarsi a mettere a punto immediatamente un piano di sostegno socio-economico per le categorie produttive e per le famiglie. Questo sostegno costituisce una priorità assoluta. Da oggi non accetteremo ritardi e interlocuzioni se non si affronta da subito il tema sociale. Sollecitiamo un incontro ad horas con il governo su questi punti».
Rimane quindi l’idea del lockdown. Anzi l’ordinanza regionale viene annunciata, tramite un flash dell’Ansa non smentito dalla Regione. Con il passare delle ordine dopo un vertice con le Regioni gli scenari cambiano.
A fargli cambiare «l’indicazione del governo di non assumere drastiche misure restrittive a livello nazionale. In queste condizioni – dice a fine serata – diventa improponibile realizzare misure limitate a una sola regione, al di fuori quindi di una decisione nazionale, che comporterebbe anche incontrollabili spostamenti al di fuori dei confini regionali».
Ma niente da fare per la scuola, elementari comprese dove aveva aperto uno spiraglio. In Campania, «indispensabile per la situazione epidemiologica attuale, portare al 100 per cento la didattica a distanza».