«L’ultimo Dpcm emanato dal Governo, sommato alle disposizioni contenute nelle ordinanze regionali, assesterà il colpo di grazia al settore dell’ospitalità che viene ancora trattato come la cenerentola del sistema economico italiano e campano»: così Costanzo Iaccarino, presidente di Federalberghi Campania, commenta le misure di contenimento del contagio da Covid-19 attualmente in vigore.
«Si tratta di provvedimenti – continua Iaccarino – che, pur non disponendo la chiusura delle strutture ricettive, penalizzano fortemente le imprese titolari di queste ultime. Tra frontiere chiuse, viaggi sconsigliati, eventi sospesi, spettacoli annullati, cerimonie vietate e smart-working, chi volete che prenoti un soggiorno in albergo?
Governo e Regione non tengono conto degli enormi sforzi che le imprese turistiche hanno compiuto per adeguarsi ai protocolli anti-Covid con l’obiettivo di garantire la massima sicurezza tanto agli ospiti quanto a dipendenti e collaboratori».
Le misure varate da Governo e Regione si inquadrano in una fase già critica per un settore, come quello dell’accoglienza, che produce circa il 15% del pil campano e dà lavoro a decine di migliaia di persone: «A giugno e a luglio abbiamo registrato un calo di presenze nelle strutture associate pari all’85% – conclude Iaccarino – e, ad agosto, il turismo domestico non è riuscito a compensare la mancanza pressoché totale di ospiti stranieri».
«Ciò ha penalizzato soprattutto città d’arte come Napoli e Caserta e le tradizionali mete di vacanza dei viaggiatori stranieri come la penisola sorrentina, con conseguente perdita di milioni di presenze e di fatturato. Le ultime misure restrittive varate da Governo e Regione complicano tutto. Confidiamo in interventi di ristoro rapidi ed equi, basati sulla perdita effettiva di fatturato e non sul codice Ateco».
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