Nel corso degli incontri sono state rappresentate le difficoltà economiche derivanti dall’entrata in vigore del nuovo Dpcm che impone delle limitazioni utili al contenimento dell’epidemia di Coronavirus.
“Si tratta di misure dure, che speriamo siano possano consentire di rallentare l’esplosione dei contagi, evitare un lockdown generalizzato e permettere di ritornare quanto prima ad una riapertura e ripresa delle attività” ha spiegato il deputato Dem.
“Difendere la salute è un impegno decisivo a tutela anche dell’economia.
Non ci si può fermare qui però. Se vogliamo evitare conseguenze economiche e sociali irreparabili, è necessario – ha continuato Piero De Luca – che tutti i settori penalizzati dalle limitazioni ricevano quanto prima un tempestivo ed adeguato pacchetto di indennizzi e ristori. Come emerso anche dal confronto con i rappresentanti di varie categorie, mi farò personalmente portavoce nei confronti del governo dell’esigenza di alcune misure, in parte già preannunciate, quali: ristoro a fondo perduto con bonifico automatico da parte dell’Agenzia delle Entrate, abolizione della rata Imu, credito d’imposta sugli affitti, Cig estesa per altre 18 settimane, indennità per lavoratori stagionali dei diversi settori e reddito di emergenza.
Insomma, misure economiche concrete che permettano di difendere al tempo stesso la salute e la sopravvivenza economica dei nostri cittadini”
Certo che se i ristori sono come quelli di Marzo Aprile,siamo messi male.
Importante che io possa correre la mattiba mentre voi stipendiati state in fabbrica…poi vado allo studio da papà
Minoliti sei uno squallido lecchino…
Come il padre, solo fumo e niente arrosto
Si censura chi dice la verità e si appoggiano incondizionatamente queste nullità che dobbiamo anche pagare.
Munnezz…..