Site icon Salernonotizie.it

Coronavirus: via libera a dl Ristori. Ecco chi e come ottenere gli indennizzi

Stampa
E’ terminato, dopo meno di un’ora, il Cdm che ha approvato, riferiscono fonti di governo, il dl Ristori per le categorie più colpite dall’ultimo Dpcm con le misure anti-Covid.  Il Governo terrà una conferenza stampa a palazzo Chigi alle 19 per illustrare i contenuti del dl Ristori.

”Nelle stesse ore in cui lavoravamo alle norme del Dpcm, abbiamo lavorato per far arrivare risorse in tempi record alle categorie penalizzate. Oggi abbiamo un Cdm in cui approviamo un decreto con immediate misure di ristoro e indennizzi”.

Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi con le categorie più colpite dall’ultimo Dpcm con le misure anti-Covid, prima del veloce Cdm svolto a Palazzo Chigi.

”Siamo pienamente consapevoli delle vostre difficoltà”, ha assicurato il presidente del Consiglio. Intanto fonti di maggioranza fanno sapere che per questa sera è stata organizzata una riunione tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e i capigruppo della maggioranza, alle 21.30.

Immediato il commento di Italia Viva: “Ribadiamo la necessità di rivedere le chiusure di cultura, sport e ristoranti. La convocazione  dei capigruppo è un buon segnale ma non può essere né una passerella né una ratifica di decisioni immodificabili”.

La ministra del Lavoro “Per tutte le imprese abbiamo garantito altre 6 settimane di Cassa integrazione Covid-19 utilizzabili dal 16 novembre al 31 gennaio 2021 o, in alternativa, ulteriori 4 settimane di esonero contributivo. Al contempo, proroghiamo il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio”.

Così in una nota la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo. “Assieme a queste categorie, anche molti cittadini economicamente fragili e famiglie svantaggiate stanno pagando un duro prezzo”, prosegue annunciando che nel dl sono state “previste due nuove mensilità di Reddito di Emergenza”.

“Insieme, possiamo superare anche questa importante sfida per il nostro Paese”.

La bozza del Dl Ristori

E’ di 32 articoli la bozza del Decreto Ristori. Il governo mette in campo il quarto decreto anti-Covid che dovrà stanziare i ristori per bar, ristoranti, piscine, palestre, cinema e teatri fermati dall’ultimo Dpcm. L’obiettivo è varare il provvedimento oggi e inviarlo in Gazzetta ufficiale entro la giornata, come annunciato dal premier Giuseppe Conte.

Una corsa contro il tempo per garantire aiuti immediati con le risorse a disposizione, circa 5-6 miliardi di euro, senza ricorrere a un nuovo scostamento di bilancio. Il meccanismo per garantire gli indennizzi è quello giù usato per il dl Rilancio: contributi a fondo perduto erogati dall’Agenzia delle Entrate con bonifico automatico sul conto corrente entro la metà di novembre.

Secondo una prima stima, sono oltre 325mila le imprese con fatturato fino a 5 milioni di euro e codice Ateco che rientra nella categorie che sono state fermate dal Dpcm (quindi ristoranti, gelaterie, bar, pasticcerie, catering, centri termali, attività legate a feste e cerimonie, attività sportive e stabilimenti termali) che riceveranno il nuovo contributo a fondo perduto.

Di questi, 91.625 sono i nuovi beneficiari che si aggiungono alle 234.065 imprese delle stesse categorie che hanno già ricevuto il ristoro previsto dal dl Rilancio. Si punta a aumentare l’entità dei rimborsi rispetto a quelli erogati precedentemente (in base al calo del fatturato di aprile 2020 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente): andranno “dal 100% al 200% di quanto, in base al calo del fatturato di aprile 2020, le aziende hanno ottenuto con il Fondo perduto del decreto Rilancio.

In alcuni casi forse anche superiori. Gli importi dovrebbero essere differenziati, dando priorità in termini di valore del sostegno, alle attività che saranno chiuse rispetto a quelle che potranno rimanere aperte fino alle 18.

“Ci sarà una differenziazione tra chi terrà aperto fino alle 18 e chi sarà bloccato h24”, ha spiegato il viceministro Antonio Misiani. Sul piatto ci sono circa due miliardi per finanziare gli aiuti a fondo perduto, il credito d’imposta per gli affitti commerciali di ottobre e novembre, cedibile al proprietario, e lo stop della seconda rata Imu estesa anche alla ristorazione e allo sport.

Altri 500 milioni dovrebbero servire per finanziare le indennità in favore dei lavoratori stagionali dello spettacolo, del turismo e i lavoratori intermittenti dello sport. Infine, sarà erogata un’altra mensilità del reddito di emergenza per le famiglie che non avranno accesso a nessuna di queste misure. L’altro pilastro del decreto è la proroga della cassa integrazione.

Il governo intende dare il via libera a un provvedimento unico che contenga anche il rifinanziamento della prima tranche di cassa integrazione per garantire la copertura alle aziende che finiranno il sussidio a metà novembre. Il nodo resta quello delle risorse e si sta valutando se prorogare la cig di 6 settimane per arrivare a fine anno o di 10 settimane per arrivare al 31 gennaio.

Il governo puntava inizialmente a finanziare subito la cassa per altre 10 settimane, misura che avrebbe un costo di circa 3 miliardi, e a prevedere ulteriori 8 settimane in legge di Bilancio portando il totale a 18 settimane. Tuttavia lo spostamento delle risorse sui ristori potrebbe portare a limitare la prima tranche rinviando a un secondo provvedimento o alla stessa manovra il finanziamento delle ulteriori settimane, anche sulla base della stima del tiraggio delle misure messe in campo finora e quindi degli eventuali risparmi di spesa.

L’allungamento della cig è però legato al blocco dei licenziamenti, tema che sarà oggetto del confronto in programma mercoledì tra il premier Giuseppe Conte e i leader di Cgil, Cisl e Uil e che potrebbe essere affrontato in un secondo momento o direttamente in manovra.

Inoltre Per “l’esecuzione di tamponi antigenici rapidi da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta” vengono stanziati 30 milioni di euro fino a dicembre.

Exit mobile version