Le prime posizioni vanno rispettivamente Milano, Firenze e Rimini. E poi Bologna (4ª), Torino (5ª) e Roma (6ª). Genova, invece, lascia spazio a Modena (10ª, con un +3,6% di denunce sul 2018). Tra quelle nelle retrovie della classifica in cui si è registrato, comunque, un incremento di reati spiccano piccole province come Verbano Cusio Ossola (84ª con un +11,6%), e Sondrio (102ª, +8,3%). In fondo alla classifica, tra i territori “più sicuri”, si conferma la provincia di Oristano (106ª), che tuttavia registra un +6,5% delle denunce rispetto al 2018, preceduta da L’Aquila che, invece, grazie a un -11,1% scende quattro gradini.
Tra i primati negativi si confermano alcuni “grandi classici” come Barletta Andria Trani in testa (e quindi la peggiore) per furti d’auto, Napoli in cima per il numero di rapine ed estorsioni. Trieste per le frodi informatiche e Matera per gli incendi. Ma emergono anche alcune novità: Isernia è prima per estorsioni denunciate (+71,4%), mentre Bologna per violenze sessuali (+18,5%).
Bene le altre città della Campania. Benevento è la più sicura in regione al 102 posto, seguita all’81esimo da Avellino.
Bene Salerno 47esima, seguita da Caserta al 48esimo posto.
La classifica disegna una geografia del crimine nel nostro Paese che non è concentrata in un’unica parte dello stivale, ma che abbraccia più o meno tutta la penisola. Le città più pericolose sono le più grandi sia perché più popolose sia perché, molte di esse, sono meta di flussi turistici di rilievo che fanno gola soprattutto ai taccheggiatori.
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