Un settore questo che comprende B&B, strutture ricettive, case vacanze, che fino a 7 mesi fa è stato uno dei protagonisti attivi del fermento economico e culturale della città, dando vera accoglienza e assistenza all’intero flusso turistico della nostra città. Un importante reparto economico è letteralmente alla sbando, completamente ignorato e abbandonato a se stesso dalle istituzioni comunali, regionali e nazionali.
Tutte queste strutture, nate negli ultimi anni, hanno dato lavoro a migliaia di persone, diventando in brevissimo tempo uno degli indotti più importanti dell’economia locale.
La loro nascita ha contribuito a dare lavoro a numerosi esponenti del nucleo familiare che hanno visto la possibilità di creare reddito certo in maniera onesta, alleviando al tempo stesso il problema della disoccupazione, tema atavico vissuto dai giovani e meno giovani nella nostra città.
Nel 2019 oltre il 10% del PIL della Regione Campania è stato generato da questo importante comparto.
Il settore extra alberghiero di Napoli è costituito principalmente da imprese a carattere familiare, operatori che gestiscono grazie a regolari licenze amministrative e sanitarie strutture come Affittacamere, B&B o Case Vacanza.
Allo stesso settore si lega una filiera composta da Guide Turistiche, Accompagnatori, Società di Servizi, Agenzie di Viaggi e di Noleggio, Lavanderie, Imprese di Pulizia, Bar e Caffetterie collegate alle strutture per la prima colazione, Ristorazione.
Il Comune di Napoli prevede ed incassa da tutti il pagamento di tributi locali maggiorati, la questura riceve la regolare e puntuale denuncia di ogni ospite e lo Stato il pagamento di una tassazione che varia da categoria a categoria. Eppure nel momento dei ristori si creano differenze per chi lavora con la partita Iva e quelli che operano con il Codice Fiscale (per questi ultimi non è previsto nulla).
Per queste ragioni, per i mancati sostegni e l’assenza totale di supporti, varie Associazioni di categoria, insieme a tante società e a realtà indipendenti di B&B hanno deciso di scendere in piazza; nel corso della manifestazione saranno consegnate al governatore De Luca le chiavi delle strutture, molte delle quali costrette inesorabilmente a chiudere definitivamente la loro attività.
“Siamo aziende, imprese, persone e lavoratori completamente dimenticati dalle istituzioni –
sostiene Mario tra i referenti della manifestazione – chiediamo tutela, considerazione. Che qualcuno si renda conto che un intero comparto della nostra economia è prossimo al totale fallimento. E con esso migliaia di famiglie, senza dimenticare che Napoli senza turismo sta lentamente morendo”
Particolarmente accorato l’appello di Fabrizio proprietario di una nota struttura del centro storico; “Centinaia di Bed and Breakfast che operano con codice fiscale hanno perso un fatturato che va tra il 90 e il 100% e non hanno avuto mai nessun tipo di aiuto, ne fiscale ne economico neanche nel precedente look-down. Oggi siamo rimasti aperti dal governo, ma per i prossimi mesi non abbiamo ne clienti e ne prenotazioni, ed è per questo chiediamo di avere un vero sostegno dallo Stato, dalla Regione e dal Comune, in quanto contribuenti a tutti gli effetti”.
Stiamo parlando di attività regolarmente autorizzate ad operare sul territorio che pagano tasse governative e comunali (tassa di soggiorno-Tarsu – Imu ) oltre ad un Canone Rai maggiorato, tutto facilmente riscontrabile e ampiamente documentabile”.
Fonte: comunicato stampa Associazione Bed And Breakfast con partita Iva e codice fiscale