Spazio quindi al green, all’innovazione, alla riduzione dei costi di trasporto con i continui investimenti. Un esempio? I 30 nuovissimi IVECO S-Way, alimentati a LNG (gas naturale liquefatto), che rappresentano solo una prima parte di un investimento previsto nel biennio 2020/22 e che porterà ad un ringiovanimento progressivo del parco automezzi di Trans Italia, con ben 250 unità nuove di zecca che vanno a completare una flotta da oltre 2500 mezzi da fornire ai nostri autisti altamente qualificati.
Gli inizi negli anni ’80 fino alla svolta del 1995
Solo 36 anni fa la famiglia D’Auria partì da un piccolo comune della provincia di Salerno, Mercato San Severino. Un’azienda solida e in continua crescita che in breve tempo arriverà a toccare tutto il Mediterraneo. Nel 1986, con l’acquisto dei primi semirimorchi inloaders, capaci di trasporti di grandi lastre, si ha un primo upgrade che culmina due anni dopo con l’apertura della sede Trans Italia a Patrasso, grande porto della Grecia nel mar Ionio.
La partnership di Trans Italia con la Grimaldi Lines
La svolta però arriva nel 1995 con la creazione di un legame che dura ancora oggi con la Grimaldi Lines. Ed è proprio con la Grimaldi che sempre nel 1995 si apre per Trans Italia l’era delle Autostrade del Mare con il primo trasporto Ro-Ro (da ruota a ruota, ovvero i primi trasporti via traghetto, che all’epoca si usavano solo per le rotte con le isole). Da Salerno salpa una nave della Grimaldi Lines con a bordo i mezzi ruotati di Trans Italia. Destinazione: Barcellona. Il dado è tratto. Il sogno di una creazione di rotte Ro-Ro più ampie, e di un sistema di SSS (Short Sea Shipping) è a portata di mano.
Sempre nel 1996 si apre la filiale di Valencia mentre solo un anno dopo la flotta arriva alle 500 unità. Ad oggi sono ben tre le filiali spagnole (Valencia, Barcellona e Tarragona) a conferma dell’importanza strategica della penisola iberica. Un mercato di rilievo che contribuisce ad aumentare il prestigio internazionale dell’azienda all’interno di uno dei mercati più floridi dell’area Mediterranea. La connessione con la famiglia Grimaldi è fondamentale. L’espansione strategica del Gruppo Grimaldi in tutto il Mediterraneo consente di aprire nuovi mercati e conseguentemente, nuove filiali, andando ad ampliare notevolmente il network.
Gli anni 2000 fino ad oggi
Ad oggi le business units solo in Italia sono 14, mentre 7 sono le sedi all’estero. Le aperture di filiali nazionali si sono susseguite nel tempo quale chiave di supporto organizzativo in corrispondenza dei principali porti/terminal italiani dai quali si è arrivato a raggiungere sempre nuovi mercati. Ed ecco che nel 2005 si è arrivati a raggiungere Tangeri in Marocco e nel successivo 2006 Tunisi, dove nello stesso anno viene istituita una nuova business units dell’azienda. Le tappe da raccontare sarebbero infinite. Ultima in tal senso è l’apertura della filiale di Brühl in Germania in chiave strategica per il traffico rail.
I numeri del 2019
Oltre 1500 clienti serviti in oltre 30 porti in tutto il Mediterraneo, da Tangeri ad Istanbul. Nuove rotte in Germania, via rail, e l’apertura dei mercati in Turchia e Bulgaria completano un quadro che ad oggi vede un parco automezzi di 2500 unità, 400 dipendenti a tempo indeterminato, oltre 129.000 spedizioni on the road (quasi il doppio rispetto al 2017, fermo a 88.000).
Poi, 26.000.000 i milioni di chilometri percorsi solo nel 2019, tutti con mezzi Euro 6 e LNG il cui uso ha permesso un risparmio in termini di CO2 del 15%. Sono state invece 74.000 nel 2019 le spedizioni Short Sea all’interno dell’area del Mediterraneo mentre per il rail si parla di ben 8160 spedizioni che hanno prodotto, solo lo scorso anno, un risparmio di ben 6100 tonnellate di CO2. Dati che si agganciano perfettamente alla politica aziendale che vede di cruciale interesse investire sempre di più nella multimodalità Road/Short-Sea/Rail.
Politiche Green in strada e in ufficio
Quando si parla di risparmio energetico ed eco-sostenibilità non pensiamo solo al capitolo emissioni bensì a tutte le attività aziendali. Ecco perché Trans Italia porta avanti dalla sua fondazione concetti quali il risparmio energetico, il riciclo e la riduzione di emissioni. Degli esempi? Pensiamo alle politiche votate alla sostenibilità reale quali l’utilizzo di arredi in cartone, la creazione di impianti a riciclo dell’acqua, un attento smaltimento e cura dei rifiuti e la riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico grazie a veicoli LNG.
Un capitolo a parte va poi speso per necessità di digitalizzazione dei processi che riduce drasticamente l’uso della carta. Ecco perché l’implementazione di un’app dedicata alla digitalizzazione delle varie fasi della spedizione e una Piattaforma B2B che permette a tutti i clienti, mediante autenticazione con username e password, la consultazione e il download della documentazione e delle fatture relative ai trasporti effettuati. Cosa significa in termini pratici? Che se tutti i nostri clienti utilizzassero i nostri servizi di Archiviazione Documentale Digitale verrebbero risparmiate 4,52 tonnellate di CO2 in un anno, l’equivalente di una lampadina accesa per 260 anni! Mica male no?
Plastica in mare? No grazie!
Il mare è la nostra vita. Grazie alla nostra politica di Short Sea Shipping, è diventato la nostra autostrada per eccellenza. Ecco perché ci teniamo a tenerlo pulito collaborando con il Gruppo Grimaldi, dotato di navi di ultima generazione fornite di scrubbers che eliminano le emissioni in porto e sono capaci di ripulire il mare dalla plastica preservando e tutelando così anche l’ecosistema marino e il futuro delle prossime generazioni.
Il Futuro
La leadership di Trans Italia, partita dal capostipite e fondatore Domenico D’Auria, oggi è alla terza generazione con il general manager Luigi D’Auria. Ma gli obiettivi, oggi come allora, non sono mutati. Trasparenza, flessibilità, disponibilità, attenzione sia alla sostenibilità aziendale che a quella ecologica saranno sempre alla base delle strategie aziendali. Ogni giorno lo sguardo è puntato verso il futuro dei trasporti e della logistica.
Ecco perché sono in programma importanti investimenti volti a sfruttare l’opportunità che il Gruppo Grimaldi offrirà da qui al prossimo futuro. Un esempio? Le nuovi navi ibride per trasporto rotabili GG5G (Grimaldi Green 5th Generation) le quali saranno in grado di trasportare fino a 500 trailer. Un progetto davvero ambizioso e completamente sposato in quanto consentirà di ridurre ancor più il traffico dei veicoli su strada e tutte le esternalità connesse come gli incidenti stradali.
L’innovazione sarà sempre più la stella polare da seguire. Si punterà sempre più su nuove tecnologie con le quali raggiungere obiettivi di primaria importanza come il trasporto ad emissioni zero e la riduzione dei costi di gestione. Con l’orgoglio di un’impresa che, proprio quest’anno, allo scoccare delle 36 primavere, ha dimostrato ampiamente la sua solidità, superando ogni ostacolo, compreso quello terribile del Covid-19, permettendo ad un intero Paese di rimanere unito grazie ai suoi servizi e la sua professionalità.
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