Il battesimo operativo c’è stato ieri in una videoconferenza che ha visto la partecipazione del direttore regionale Salvatore Loffreda, dei direttori provinciali Gerardo Dell’Orto, Giuseppe Miselli, Enzo Tropiano e Maria Tortoriello. Ha aperto i lavori il coordinatore di PSR & Innovazione, Roberto Mazzei, che ha illustrato l’obiettivo di creare una filiera agroenergetica tra agricoltori e impianto a biomasse.
F2i è un fondo italiano per le infrastrutture è uno dei principali operatori europei nella produzione di energia elettrica da biomasse vegetali. La filiera agroenergetica sarà in grado di rigenerare un processo di valorizzazione e di tutela del patrimonio forestale, favorendo soprattutto notevoli benefici sociali ed ambientali. I contratti di filiera saranno volti a supportare il processo di rivalutazione delle aree rurali interne, ormai in fase di abbandono attraverso l’innesco di un nuovo sviluppo rurale teso al recupero dei terreni collinari trascurati e divenuti nell’ultimo ventennio boschi incolti, di scarsa qualità e con un elevato rischio di incendi.
Attraverso la filiera agroenergetica si attendono importanti ricadute sull’ ambiente, poiché potrà essere in grado di incrementare le attività di gestione del verde e le attività di manutenzione boschiva, riducendo i rischi idrogeologici legati soprattutto ai cambiamenti climatici. Il comparto agricolo potrà quindi beneficiare della valorizzazione energetica dei residui agricoli come ad esempio gli espianti e le potature degli alberi da frutto e a fine ciclo.