I VALORI RT REGIONALI – Nello scenario 4 “i valori di Rt regionali sono prevalentemente e significativamente maggiori di 1,5” e uno scenario di questo tipo “potrebbe portare rapidamente a una numerosità di casi elevata e chiari segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali, senza la possibilità di tracciare l’origine dei nuovi casi”
SOVRACCARICO DEI SERVIZI ASSISTENZIALI – “La crescita del numero di casi potrebbe comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali entro 1-1,5 mesi, a meno che l’epidemia non si diffonda prevalentemente tra le classi di età più giovani, come osservato nel periodo luglio-agosto 2020, e si riuscisse a proteggere le categorie più fragili (es. gli anziani)”
DIFFICOLTÀ A PROTEGGERE I PIÙ FRAGILI – Il documento, comunque, rimarca che “appare piuttosto improbabile riuscire a proteggere le categorie più fragili in presenza di un’epidemia caratterizzata da questi valori di trasmissibilità”
IMPROBABILI RISCHI INFERIORI AL MODERATO – In uno scenario nazionale di questo tipo, rilevano ancora gli esperti nel rapporto, “è presumibile che molte Regioni/PA siano classificate a rischio alto e, vista la velocità di diffusione e l’interconnessione tra le varie Regioni/PA, è improbabile che vi siano situazioni di rischio inferiore al moderato”
PROBABILI MISURE DI CONTENIMENTO AGGRESSIVE – “Se la situazione di rischio alto dovesse persistere per un periodo di più di tre settimane, si rendono molto probabilmente necessarie – avverte ancora l’Iss – misure di contenimento molto aggressive”