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Ferma condanna della Confederazione Islamica Italiana ai fatti di Nizza

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“In questo periodo, contrassegnato dalla ferocia del terrorismo e dell’oscurantismo in
nome della religione, la CII invita ad essere tutti uniti e coesi per fronteggiare questo
male subdolo che colpisce indiscriminatamente tutti, a prescindere dalle proprie
origini e dalla propria appartenenza religiosa”.

E’ quanto afferma in una nota il Segretario Generale della Confederazione Islamica Italiana Abdullah Massimo Cozzolino

“Non possiamo lasciare che cittadini innocenti siano ancora schiacciati da una violenza
distruttrice dal volto brutale, in una scuola, in una chiesa e per le strade. Occorre
rinnovare l’impegno comune della società civile, dai movimenti laici e religiosi, al
vasto mondo delle moschee e dell’associazionismo, per respingere il messaggio di
odio e di morte e contribuire a prosciugare quei bacini dove prolifera e si sviluppa
l’islamismo politico”.

“L’attentato terroristico di Nizza, che segue ad altri, recentemente registratesi in
Francia, va considerato per gli effetti che esso ha generato e non assolutamente per
le sue motivazioni, che rimandano ai retroscena della nostra società europea e che,
in questa fase, diventano il pretesto per far precipitare in un riduzionismo concettuale
di tipo rivendicazionista”.

Il ricorso alla violenza, con finalità terroristiche – si legge in una nota –  va interpretato come un attacco all’identità europea e ai suoi valori fondanti di libertà e di democrazia. L’omicidio di Nizza, che ricorda il martirio di padre Jacques Hamel, deve impegnare
tutti gli uomini di fede ad affrontare in modo unitario questa minaccia infida e cieca,
piuttosto che lasciarsi rapire da sentimenti di ansia e di paura”.

“La drammatica situazione che viviamo in Europa, nella sua complessità, deve essere
fronteggiata ponendo attenzione alle questioni strutturali che fungono da vettori
chiave nella radicalizzazione violenta. La povertà, il disagio sociale, la stagnazione
urbana ed anche una poco attenta gestione della comunicazione politica, collegate
alle vicende della pandemia, rappresentano punti delicati sui quali strumentalmente
fa leva l’islamismo politico, che costituisce ormai da anni una costante presenza in
Europa”.

“Le contrapposizioni tra gli stati nelle aree di crisi, in Medioriente e nel Mediterraneo,
producono strumentalizzazioni delle tensioni interne attraverso anche i social
network, in cui si costituiscono bolle identitarie chiuse e schieramenti contrapposti
dove il confronto democratico cede il passo alla ripetizione ossessiva di slogan,
all’insulto, alla rabbia e al boicottaggio”.

“La CII rivolge le proprie preghiere alle vittime di Nizza e ai loro cari, e invita a
considerare la laicità in un’accezione inclusiva, come tolleranza nei rapporti civili, non
intesa come reciproca sopportazione mediante reciproca condiscendenza, ma come
riconoscimento della dignità dell’altrui fede religiosa, condizione essenziale della
convivenza umana”.

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