Uomo colto, generoso, amante della vita ma allo stesso tempo consapevole della caducità della stessa e della fugacità delle cose materiali.
Negli scritti il suo essere e il suo pensiero. I libri sono oggi custoditi nell’archivio bibliotecario del Comune di Baronissi. E’ stato fondatore del periodico di informazione e di cultura “La piazza” che ha diretto fino agli ultimi giorni della sua vita.
Con i suoi articoli ha commentato con sagacia i più importanti accadimenti sia a livello locale che nazionale. Tra le sue opere “Il fagotto”, libro di racconti e di ricordi sulla Baronissi di un tempo. Nelle sue raccolte di poesie, “Versi” ed “Il brontolio della bisaccia” traspare ancora con più forza tutta l’inquietudine del suo essere. Inquietudine che egli stesso definiva “una lotta in me con me stesso. Sempre con un sorriso amaro. Un umorismo impastato di dolore”.
Da ricordare anche la traduzione del primo canto della Divina Commedia in lingua napoletana. I familiari lo ricordano con mutato affetto e riconoscenza per i suoi insegnamenti di vita.
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