Del testo del nuovo provvedimento si conoscono i principali dettagli a livello nazionale: didattica a distanza al 100 per cento alle scuole superiori, limiti alla mobilità fra Regioni a rischio, centri commerciali chiusi nel weekend e nei giorni festivi. Stop anche alle attività dei negozi e mercati nelle regioni, province e comuni a massimo rischio. Lo prevede la bozza del Dpcm all’articolo 1 ter.
“Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari”. E ancora: non apriranno i musei, le sale bingo e quelle scommesse, i mezzi pubblici potranno essere pieni al 50 per cento e ci saranno limiti alla circolazione delle persone di sera con un coprifuoco che scatterà dalle 22 alle 5. Nelle zone rosse “sono sospese le attività inerenti servizi alla persona fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti”.
La seconda area – scrive Repubblica.it – è quella arancione di cui fanno parte Puglia, Liguria e Campania e forse anche il Veneto: i ristoranti restano chiusi, le loro serrande rimangono abbassate tutto il giorno e non più solo dopo le 18. Sono salvi però parrucchieri e centri estetici. Oltre quindi alla serrata dei locali, restano in vigore le regole generali. Qui la Dad sarà solo per le superiori, gli studenti potranno frequentare in presenza fino alla terza media. Potrebbero poi fermarsi gli spostamenti tra Comuni anche nelle zone che ricadone in regioni ‘arancioni’, ovvero dove il rischio Covid è intermedio, ma al momento resta una delle ipotesi sul tavolo del governo.
Le zone arancioni – scrive FanPage.it – sono quelle caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto, ma che tuttavia non sono a quello delle zone rosse, caratterizzate invece da uno scenario di rischio molto alto. Secondo quanto emerso dall’ultimo dossier di monitoraggio settimanale effettuato dall’Istituto superiore di Sanità e dal Ministero della Salute, potrebbero ricadere all’interno di quest’area le regioni, osservate speciali ma con indice Rt, cioè indice di trasmissibilità del virus, non superiore a 1,5, considerato la soglia critica, e con le terapie intensive non ancora vicine alla saturazione nell’immediato.
Nelle zone arancioni, come si evince dalla bozza del nuovo Dpcm, è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dal Comune, salvo che per quelli motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita.
E’ consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Ancora, è vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune e sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale a condizione che vengano rispettai i protocolli o le linee guida diretti a prevenire o contenere il contagio.
Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.