Il 3 novembre rappresenta l’ultimo giorno per scegliere il 46esimo presidente degli Stati Uniti d’America , l’ultima data utile che ha il popolo americano per designare la persona che guiderà il nuovo continente in uno dei momenti più complessi e delicati della sua storia.
Da un lato il candidato repubblicano uscente Donald Trump che punta alla riconferma e all’aspirato secondo mandato, dall’altro la guida democratica Joe Biden alla ricerca della più alta carica istituzionale. Secondo gli esperti quest’ultimo ha concrete possibilità di vittoria e di sbaragliare il rivale Trump.
Il cook political report, dal 1984 leader negli exit pool politici, mette avanti il candidato democratico. Secondo i sondaggi Biden sarebbe in vantaggio negli stati da recuperare, ma anche in alcuni grandi stati che storicamente votano repubblicano: Arizona, Florida e North Carolina. I candidati risulterebbero invece a pari merito in Georgia e Ohio, mentre nella roccaforte del Texas si sarebbe ridotto il vantaggio di Donald Trump. La CNN ha rilevato che Joe Biden avrebbe un margine di vittoria anche in due importanti swing states, ovvero gli stati in bilico quelli che storicamente non sono né democratici né repubblicani. Precisamente in Michigan e Wisconsin.
Chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti sarà deciso alle urne, e il popolo sovrano sceglierà la guida che dovrà condurre il colosso mondiale fuori dalla crisi provocata dal coronavirus. Il presidente in carica Trump durante i suoi ultimi comizi di ieri ha però rassicurato i suoi elettori sulla sua vittoria, ritenendo aleatorio il ruolo dei sondaggi.
Olindo Nuzzo