Le possibili regioni nella zona rossa
In attesa di ufficialità, le possibili zone inserite nella zona rossa sono Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Alto Adige e Calabria: qui sono previste le misure più restrittive in quanto la fascia rossa è quella considerata, appunto, quella a rischio più grave. Per queste aree è previsto un lockdown di due settimane con divieto di spostamenti, negozi chiusi e attività motoria solo vicino casa.
Nel caso specifico degli spostamenti, sono vietati anche quelli “all’interno dei medesimi territori”, dunque a livello comunale e provinciale. Si potrà uscire di casa solo per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”, nonché per tutti quegli spostamenti “strettamente necessari” ad accompagnare i bambini a scuola. Per le scuole, prevista didattica a distanza anche per i ragazzi della seconda e terza media.
Restano invece aperte “industrie, artigianato, edilizia e servizi” così come i parrucchieri. Sui criteri di definizione della zona rossa e sull’attribuzione di alcune regioni a questa fascia è intervenuto Pierpaolo Sileri: “Lombardia, Piemonte e Calabria? Non è verosimile che regioni con questi dati possano cambiare la loro situazione in pochi giorni e retrocedere a numeri diversi. È chiaro che sono le regioni che soffrono di più”.
Le possibili regioni nella zona arancione
Per quanto riguarda le regioni considerate a rischio leggermente inferiore e quindi inserite nella zona arancione, dovrebbero esserci: Liguria, Veneto, Campania e Puglia. Qui gli interventi restrittivi saranno meno duri ma sono comunque previste le chiusure di alcune attività, limitazioni alla mobilità in determinati Comuni e province e la chiusura di scuole e università in base alla situazione epidemiologica.
Le possibili regioni nella zona verde
Tutte le altre regioni, dunque, dovrebbero essere inserite nella terza fascia, quella a rischio più basso e considerata zona verde. Qui varranno le disposizioni previste a carattere nazionale ovvero: didattica a distanza per le scuole superiori, divieto di uscita da casa dalle 22 alle 5 e chiusura di tutte le attività nella fascia notturna, stop per musei, chiusura dei centri commerciali nel weekend, chiusura totale per sale bingo e centri scommesse. Inoltre, vengono sospesi i concorsi, viene fortemente raccomandato lo smart working e la capienza massima per i trasporti locali, dagli autobus ai treni regionali, scende al 50%.