Gli amici, prudenti e più intelligenti, al mio sguardo gli hanno suggerito di indossarla e allontanarsi (civilmente, avrebbero detto al tempo dei comizi in Piazza della Concordia, e quel “civilmente” negli anni ’70, lasciava intendere ben altro).
Non so se ha una nonna o un nonno, ma fossi in loro mi preoccuperei di un nipote così”. Parla poi anche di altre circostanze notate: “Vorrei partire da qui questa sera, non solo dai dati e dai numeri (sempre meno rilevanti in sé e per sé), per spiegare cosa vuol dire a volte gestire il contagio al netto dei due soliti bar del centro che alle 18 ancora stanno con i tavolini in strada.
Segnalati alla Polizia Locale e da questa ai Carabinieri, garantisco che a continuare così li chiudiamo se non accettano che dalle 18 alle 22 possono stare aperti ma per l’asporto.
Il punto è che la tolleranza che per primo ho invocato con Prefetto e Questore, dovrebbe fare rima con intelligenza di adeguarsi alle regole e buon senso.
Per il resto, restano le mancanze della sanità, le contraddizioni della Regione e quelle del Governo, che ci chiede di presidiare le strade ma ci blocca i concorsi della Polizia Locale, così abbiamo chiesto l’esercito sperando che arrivi.
Per intanto macchina per tamponi e drive in al Consorzio. A iniziativa e spese nostre.
Lasciassero fare ai sindaci con uomini e risorse, gialli rossi o verdi che siano, avremmo un Italia migliore”.
Fonte Telenuova