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La firma del Ministro Speranza: 5 regioni ‘arancioni’, 1 ‘rossa’. La Campania resta ‘gialla’

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Ora è ufficiale: il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza anticipata ieri sera, che individua 5 nuove regioni che scalano da area gialla a area arancione: si tratta di Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana, Umbria.

Entra nell’area rossa invece la Provincia autonoma di Bolzano. Quindi complessivamente in area gialla, quella a rischio più basso, rimangono Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto. In area arancione Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria. In area rossa Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano.

La Campania, a sorpresa, resta ancora zona gialla a rischio moderato Covid. È la decisione presa al termine di una lunga e convulsa giornata di riunioni e analisi dei dati da parte del Comitato Tecnico Scientifico Nazionale, con la Cabina di Regia del Ministero della Salute. Tra le criticità, sulle quali Palazzo Santa Lucia sta agendo, c’è l’aumento dei contagi e la carenza di posti letto di terapia intensiva (ma anche di medici anestesisti-rianimatori). Mentre tra i punti “a favore” ci sarebbe il basso tasso di mortalità rispetto alle altre regioni.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza con la quale ha invece disposto il passaggio da zona gialla a zona arancione di Abruzzo, Basilicata, Umbria, Toscana e Liguria – che vanno così ad aggiungersi in zona arancione a Puglia e Sicilia – mentre la Provincia autonoma di Bolzano è stata dichiarata zona rossa.

Già nell’ultimo aggiornamento dell’Iss si diceva che sulla base dei dati dell’ultimo monitoraggio, era opportuno anticipare le misure più restrittive. Oggi il ministero ha completato il quadro campano inviando dei tecnici a Napoli per analizzare gli ultimi dati.

Il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro,  stamane, alla conferenza stampa organizzata al ministero della Salute sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di regia era stato molto chiaro sulla necessità di nuove misure nel caso di progressivi peggioramenti. Parlando della Campania, dice “abbiamo ragione di ritenere che i dati siano validi e su questo lavoriamo. Verifichiamo alcune condizioni e facendolo possiamo raccogliere nuovi elementi che potrebbero completare una analisi che è in corso”.

La trasmissibilità del virus mostra un rallentamento della curva Rt, che cresce più lentamente, ma resta comunque su base nazionale ancora sull’1,7, con rischio alto.  La battaglia per riportare il sistema sotto controllo passa soprattutto attraverso le scelte quotidiane di ciascuno di noi. La triade di misure anti-Covid, mascherina, distanziamento e igiene delle mani”, va rispettata in tutte le occasioni, quotidiane e feriali: sappiamo che è la chiave che ci ha consentito a marzo di riportare rapidamente la curva ad una dimensione contenuta. Ignorare queste regole individualmente e socialmente  comporta la necessità di provvedimenti più restrittivi.

Le regole per zona gialla
In zona gialla al momento rimangono Campania (almeno fino ad oggi), Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Trento, Sardegna e Veneto. Secondo le regole previste dall’ultimo dpcm, in queste aree è in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5, orario durante il quale vengono consentiti solamente gli spostamenti per motivi di lavoro, necessità e salute. Per tutto il resto della giornata, comunque, resta la raccomandazione di non spostarsi se non per gli stessi motivi. Prevista la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, ad eccezione delle farmacie, dei punti vendita di generi alimentari, delle edicole e dei tabacchi al loro interno.

 

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