Sconcerto dei medici di famiglia – si è appreso – che contestano di non essere stati interpellati e non condividono le indicazioni terapeutiche.
Fimmg: Covid hotel non è ospedale,solo pazienti stabili
“Il Covid hotel è un domicilio, non un ospedale. Una struttura protetta rispetto a casa per quei pazienti che non hanno supporto sociale o familiare. Ma le regole d’ingaggio devono essere chiare: ci possono entrare solo persone con un quadro clinico stabilizzato e che non necessitano di reparti di degenza anche se a bassa intensità”. Lo ha detto il vice segretario nazionale della Federazione dei medici di Medicina Generale (Fimmg) Pier Luigi Bartoletti, chiarendo che nei Covid hotel devono avere accesso solo assistiti già dimessi, anche se ancora con polmonite o positivi al virus, oppure persone che non hanno un quadro clinico grave. “L’organizzazione di queste strutture deve prevedere turni di controllo con medico, infermiere e assistente socio-sanitario”, ha aggiunto Bartoletti.
Covid hotel a alto rischio,solo team specializzati
Un Covid hotel è un luogo ad alto rischio di contagio, i team di medici e infermieri utilizzati per i controlli dei pazienti non possono essere improvvisati: devono essere perlomeno internisti che sappiano come gestire la vestizione e la svestizione delle tute di biocontenimento e gli altri dispositivi di sicurezza. Non si può pensare di inviare medici di famiglia, casomai di una certa età, esponendoli al virus. Queste strutture possono essere un grande vantaggio per alleggerire la pressione sugli ospedali, ma vanno organizzate bene”. Lo ha detto il vice segretario nazionale della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg) Pier Luigi Bartoletti. Proprio ieri il ministro Francesco Boccia ha chiesto al Commissario Domenico Arcuri di attivarsi per mettere a disposizione Covid hotel in tutte le province del territorio. L’obiettivo è averne uno per provincia.
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