“Questa era la nostra posizione chiara e non semplice da assumere. Lo volevamo per effettuare un’operazione di freno del contagio e arrivare a Natale in condizioni sostenibili. Il governo ha deciso di fare un’altra scelta con iniziative progressive e provvedimenti sminuzzati con la risposta proporzionale. Una scelta totalmente sbagliata perchè il contagio non aumenta in maniera lineare ma esponenziale. Questa scelta ha fatto perdere due mesi preziosi dove c’è stato un incremento drammatico di contagi e decessi”.
E aggiunge: “Quelli che non hanno mosso un dito per fermare il governo, e anzi si sono mossi contro le ordinanze della Campania, ora sono diventati tutti rigoristi. Una vergogna”. Il governatore torna sul concetto dello “sciacallaggio mediatico” al quale si sarebbe “iscritto” anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
“Il solo nome di questo soggetto mi procura reazioni d’istinto che vorrei controllare almeno per le prossime ore. Ho detto a qualche esponente del Pd che se bisogna stare al governo insieme a questi personaggi, allora e meglio mandare a casa il governo”, sottolinea citando anche il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora.
Al Comune di Napoli, il presidente della Regione contesta ancora una volta di non aver fatto “nulla per contrastare la movida”. Oggi, aggiunge il governatore, i” dati dell’aspetto sanitario in Campania parlano i 3900 nuovi contagi con una percentuale su quasi 25mila tamponi che è del 16,5 per cento. Da tre-quattro giorni questa percentuale scende leggermente. Speriamo che sia un trend”.
Negli ospedali, abbiamo il 27 per cento di occupazione delle terapie intensive, 190 su 650 posti letto disponibili, e posti letto sufficienti per pazienti Covid. Siamo ad oggi la regione con il tasso più basso di mortalità Covid”. De Luca ripercorre le misure adottate in questi mesi, dalla chiusura delle scuole (“per la quale ho ricevuto offese”, sottolinea) all’obbligo di mascherine all’aperto”.
Sulle polemiche dell’ultima settimana, De Luca ritorna sul concetto dello “sciacallaggio politico-mediatico contro la Campania. Non c’è un giorno che non ci sia un attacco mediatico, con interviste a fatte a capocchia”.
E sulla folla a passeggio sul lungomare di Napoli denuncia: “Quello è un assembramento vietato dalla legge, che doveva essere contrastato dalle forze dell’ordine. Quelle immagini motivano una zona non rossa, ma strarossa, perché sono cose davvero vergognose. Sapete chi avrebbe dovuto decidere, ma era impegnato a fare il giro delle televisioni per farsi pubblicità”, afferma attaccando ancora una volta il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. De Luca ricorda infatti sindaci “coraggiosi che hanno adottato provvedimenti” di chiusure dei lungomare, come nella sua Salerno, a Pozzuoli e Giugliano.
Il governatore nega che l’ispezione del ministero della Salute sia stata avviata “per verificare i dati della regione” e definisce “una grande balla” le indiscrezioni peraltro mai smentite da Palazzo Chigi sull’invio di esercito e protezione civile in Campania anche per la realizzazione di un ospedale da campo. Sul paziente trovato morto sul pavimento dell’ospedale Cardarelli, il governatore attacca l’uomo che “ha avuto lo stomaco di girare un video” di quanto accaduto.
E affonda ancora: “Una vergogna senza fine. Non ci sono parole per quello che hanno scatenato contro di noi. Napoli e la Campania non possono essere il peggio del peggio”. De Luca corregge il governo anche sugli anestesisti. “Non ce ne hanno messi a disposizione migliaia. A noi servono anestesisti, infettivologi e oncologi”.