Così Ciro Marino, segretario generale della Uila Uil Salerno, alla luce dell’ultima operazione anti-caporalato avvenuta in provincia. “Ritengo necessario che le istituzioni locali prendano atto delle denunce, avanzate dai sindacati in questi anni, circa la presenza di lavoratori “fantasma” per lo Stato italiano, stipati in alloggi di fortuna e costretti a lavorare in situazioni massacranti”.
“Azioni come queste sono indispensabili per mettere fine a questa piaga sociale che, in questo particolare momento di crisi legato all’emergenza Covid-19, oltre a danneggiare i diritti e la dignità dei lavoratori coinvolti, danneggia quelle aziende agricole che agiscono nel rispetto delle norme. Ecco perché serve che le istituzioni devono sbloccare l’inerzia progettuale e operativa sul fenomeno della lotta al caporalato”.
“Per combattere l’intermediazione illecita di manodopera va utilizzata la legge 199 del 2016, voluta fortemente dalla Uila Uil. Non si tratta solo una legge repressiva. Infatti, la prima parte, attraverso la costituzione delle sezioni territoriali mai costituite, andava nell’indirizzo di prevenire questo fenomeno. Una volta consumato è tutto diverso. Apprezziamo lo sforzo delle forze dell’ordine, che lavorano in sotto organico in provincia di Salerno, ma non è sufficiente. Serve fare di più”.