Suicidio infermiere al Ruggi di Salerno, Polichetti (Fials): “Caso strumentalizzato”

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“Strumentalizzare un suicidio, facendo passare per colpevoli i manager di un’azienda ospedaliera è una caduta di stile senza precedenti nella storia sindacale del “Ruggi”. Certamente le condizioni in cui sono costretti a lavorare medici e infermieri, in questo periodo di emergenza sanitaria, non sono delle migliori. Ma collegare questo aspetto alla morte di una persona è vergognoso”.

Così Mario Polichetti, sindacalista della Fials, prende le distanze dalla strumentalizzazione del suicidio di un infermiere del “Ruggi” nella giornata di giovedì.

“Ho riletto la nota stampa del sindacato due volte e speravo di essermi sbagliato. Mi chiedo dove sia finita l’etica e il rispetto per l’essere umano. I sindacati sono chiamati a difendere i lavoratori quando sono in vita e non vanno strumentalizzati quando sono morti. Torniamo a parlare di organizzazione del lavoro e rispettiamo una storia così tragica”.

“Alle altre organizzazioni sindacali chiedo un’operazione di verità su come è gestito il “Ruggi”, le posizioni di privilegio di alcuni rappresentanti dei lavoratori e cosa realmente si fa per le maestranze di questa Azienda sanitaria. Strumentalizzare il suicidio di un dipendente per qualche tessera sindacale in più è la cosa più scorretta che abbia visto da quando sono medico”.

2 Commenti

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  • Ho letto anche io il comunicato della cisl. Davvero di cattivo gusto a differenza dell’altro della cgl.

  • da utente che in passato ha trascorso purtroppo periodi molto lunghi all’interno di quest’ospedale, posso denunciare a gran voce una disorganizzazione inaccettabile in diversi reparti a cui si aggiunge per di più l’assenza inaccettabile delle figure principali di riferimento nelle tante occasioni in cui il caos diventa ingestibile!
    E quando dopo rimbalzi vari si riesce, da utente, ad avere un confronto con la sezione amministrativa per manifestare la propria difficoltà ed il dissenso, si ha come la sensazione che il monitoraggio dei reparti al fine di attenzionarne le criticità, è di fatto molto raramente praticato.
    Chiunque abbia frequentato l’ospedale ha ben presente il mio punto di vista, la classe dirigente della sanità nel salernitano non è in grado da anni di assicurare a questa realtà il benchè minimo standard di efficienza e competenza..
    il personale medico fa quel che può ma in contesti del genere se manca una buona gestione, salta tutto..
    Bisognerebbe denunciare alle autorità tutte le problematiche che insorgono ogni volta, ma qui c’è il problema che non è possibile spesso intraprendere lotte contro le malattie e contemporaneamente contro la malasanità…
    E intanto le vittime di questa situazione si contano…e come!

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