Resta da verificare nella fase 3 della sperimentazione se la concentrazione di anticorpi indotta da CoronaVac sia sufficiente a prevenire l’infezione e se il vaccino funzioni anche negli anziani.
“Adatto per l’uso durante la pandemia” – “I nostri risultati mostrano che CoronaVac è capace di indurre una rapida risposta anticorpale entro quattro settimane dalla somministrazione, con due dosi a distanza di 14 giorni tra loro. Ciò rende il vaccino adatto per un uso di emergenza durante la pandemia”, ha dichiarato Fengcai Zhu, del Centro provinciale Jiangsu per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie di Nanjing.
Un vaccino diverso dagli altri – CoronaVac è uno dei 48 candidati vaccini preventivi del Covid-19 attualmente in sperimentazione clinica. E’ infatti un vaccino basato sul virus intero inattivato chimicamente, a partire da un ceppo di Sars-CoV2 originariamente isolato da un paziente cinese. Tutti i partecipanti ai test non sono mai risultati positivi al coronavirus, né hanno mai viaggiato in aree ad alta incidenza di contagio.
Test e risultati – In entrambe le fasi di sperimentazione, riferite su Lancet, il vaccino è stato testato (confrontandolo con un placebo) in due dosi ed ha prodotto una risposta anticorpale anche con la dose inferiore. Tuttavia non è chiaro al momento se la concentrazione di anticorpi ritrovata nel sangue dei vaccinati sia sufficiente a proteggerli dal virus, perché è risultata inferiore alla concentrazione di anticorpi ritrovata in pazienti guariti dall’infezione. Gli effetti avversi sono stati assenti o lievi; il più comune riportato è stato il dolore al sito dell’iniezione.
Conservabile in frigo e stabile per tre anni – Il CoronaVac “potrebbe rappresentare un’opzione attraente perché può essere conservato in un refrigeratore standard tra 2 e 8 gradi centigradi, come avviene per gran parte dei vaccini oggi in uso, compreso quello antinfluenzale”, ha spiegato uno degli autori dei test, Gang Zeng, della Sinovac Biotech. Inoltre il vaccino potrebbe restare stabile per oltre tre anni, cosa che offrirebbe non pochi vantaggi al momento della distribuzione anche in luoghi remoti. “Naturalmente i dati dalla fase 3 sperimentazione saranno cruciali per stabilire la reale utilità del CoronaVac”.
Certamente se hanno prodotto il virus in laboratorio probabilmente erano avvantaggiati per produrre il vaccino.
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