Il 2020 fa ricco Elon Musk. Se a inizio anno il patrimonio stimato dell’istrionico imprenditore di Pretoria non raggiungeva i 30 miliardi di dollari, ora avrebbe addirittura toccato quota 120: un incremento senza pari tra gli uomini più ricchi del mondo in termini sia assoluti (+90 miliardi circa) che percentuali (+300% circa).
In questo senso, l’ultima maxi iniezione di capitale si è verificata tra martedì e mercoledì, quando a Wall Street Tesla ha fatto registrare performance rispettivamente del +8,2% e del +10,2% (ottenendo tra l’altro l’ammissione al prestigioso indice S&P 500). Detenendo infatti il Ceo un quinto delle azioni dell’azienda, le ricadute sulla sua fortuna personale sono state immediate: +7,6 miliardi prima e +10,2 miliardi poi, secondo Bloomberg. Nel giro di 48 ore il suo patrimonio è quindi passato da poco più di 102 miliardi ai già citati 120. E potrebbe non essere finita qui.
Superato Zuckerberg
Già di per sé notevole, l’exploit di Musk ha una valenza in più, in quanto gli ha permesso di superare il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg nella classifica dei paperoni della Terra. Bloomberg lo colloca infatti sul podio alle spalle di Jeff Bezos (183 miliardi, a inizio anno erano 118) e a breve distanza da Bill Gates (128 miliardi, a inizio anno erano 113). Non è dunque escluso che nei prossimi giorni possa verificarsi un ribaltone addirittura nel piazzamento d’onore.
Pur confermando il sorpasso ai danni di Zuckerberg, invece, Forbes colloca Musk in quarta posizione. Il motivo è semplice: la graduatoria della rivista vede al secondo posto il proprietario del gruppo Lvmh Bernard Arnault insieme alla sua famiglia (a 139,1 miliardi), mentre quella di Bloomberg lo considera individualmente (a 103 miliardi).
Ascesa inarrestabile
La scalata non stupisce se si pensa che il titolo di Tesla, dal primo gennaio, ha fatto registrare una crescita superiore al 480%. Non a caso, risale a giugno la notizia della sua affermazione come marchio di maggior valore del settore automotive (190 miliardi di dollari di capitalizzazione, oggi saliti a oltre 400). Numeri che hanno dell’incredibile a confermare che sì: il futuro delle macchine sarà sempre più elettrico. Oltretutto, secondo gli analisti, a contribuire ai lusinghieri risultati dell’ultimo periodo sarebbe stata anche l’elezione a nuovo presidente Usa di Joe Biden, molto più sensibile alle tematiche ambientali rispetto al predecessore Donald Trump.
Le altre aziende
Commenta