È quanto emerge dallo studio sulla Localizzazione degli incidenti stradali dell’Automobile Club d’Italia che focalizza l’attenzione sui sinistri e loro conseguenze avvenuti sulla rete primaria del Belpaese, ovvero autostrade, raccordi, tangenziali e strade statali.
Secondo l’elaborazione dei dati effettuati dall’ACI Campania, lo scorso anno, sui circa 3.600 km di strade costituenti la rete primaria della nostra regione si sono registrati 2.175 incidenti che hanno causato 93 morti e 3.559 feriti: in pratica, 1 sinistro su 5 si verifica in autostrada o su strade statali.
In termini assoluti sulle strade urbane si rileva il maggior numero di incidenti, morti e feriti, ma sulla rete primaria sono molto più elevati sia l’indice di mortalità (4.3 decessi ogni 100 incidenti) che quello di lesività (164 feriti ogni 100 sinistri). Il fenomeno è in aumento nel suo complesso rispetto al 2018, ma scorporando il dato della rete primaria risulta che sulle statali crescono incidenti, morti e feriti, rispettivamente dell’8,8, del 18,6 e del 6,9 per cento, mentre sulle autostrade a fronte di una crescita dei sinistri (+1,4%) e degli infortunati (+5,2%), diminuiscono sensibilmente i decessi: -17,9%.
Spostando l’attenzione sulla provincia di Napoli, la Tangenziale risulta la strada con più incidenti (119) e feriti (175), la statale 162 Asse Mediano è quella con maggior numero di morti (4), mentre la SS 145 Sorrentina si caratterizza per l’elevato coinvolgimento di veicoli a due ruote (52) e l’A1 Milano-Napoli (solo tratto “partenopeo”) per quello dei mezzi commerciali (19).
“Il rischio dell’incidentalità stradale è più grave in ambito extraurbano – commenta il Presidente dell’ACI Campania, Antonio Coppola – in particolare sulle statali e, ancor più sulle provinciali, a causa di comportamenti di guida pericolosi, come l’elevata velocità, nonché per la carenza di manutenzione e controlli. Sulle autostrade, invece, grazie anche all’esperienza dei Tutor, le conseguenze dei sinistri risultano essere meno gravi. Occorrono, perciò, risorse per potenziare e ammodernare le infrastrutture stradali, ma anche competenze ed ordinaria amministrazione. E, ahinoi, qui in Campania, specialmente nella Città Metropolitana di Napoli, ne sappiamo qualcosa”.