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Napoli ricorda Maradona, ma troppi assembramenti alzano nuovamente rischio Covid

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La morte di Diego Armando Maradona ha gettato nello sconforto una città intera, Napoli, che nello storico ’10’ aveva costruito negli anni un vero e proprio mito, ai confini del culto. In tempi di coronavirus e distanziamento sociale, una notizie tragica come la morte di una persona si scontra con la voglia di rendergli omaggio, limitata dalle misure anti–Covid.

Napoli è in Campania, una Regione in piena zona rossa: Questura e Prefettura sono in allerta perché questa sera, allo stadio San Paolo, è prevista la partita contro il Rijeka, valida per la fase a gironi di Europa League.

Sugli spalti non potrà accedere nessuno, ma fuori dall’impianto c’è il rischio di un maxi-raduno di tifosi. Sono stati annunciati tanti flash-mob in più punti della città, ieri sera ci sono stati alcuni assembramenti criticati sui social.

A difendere i napoletani scesi in piazza per rendere omaggio al loro beniamino ci ha pensato Enrico Mentana.

Su Instagram, infatti, il direttore del Tg La7 ha pubblicato due immagini in sequenza: una dei tifosi, l’altra di alcuni deputati a distanza ravvicinata in Parlamento. Il tutto accompagnato dal messaggio: “Assembramenti stigmatizzati  e assembramenti consentiti

Tanti i like di approvazione da parte degli utenti, ma altrettanti i messaggi critici nei confronti del giornalista: “Direttore, io penso che sia diverso e penso che lo sappia anche lei“, scrive un utente.

“Non sono d’accordo – gli fa eco un’altra -, le situazioni sono diverse: in una foto le persone sono vicine per lavorare e sicuramente vengono sottoposte a tamponi di frequente”.

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