Le regioni con l’Rt inferiore a 1 sono: Calabria (0.92), Lazio (0.88), Liguria (0.76), Marche (0.93), Piemonte (0.89), provincia autonoma di Trento (0.81), Puglia (0.99), Sardegna (0.71), Umbria (0.74), Valle d’Aosta (0.99).
Hanno Rt uguale o superiore a 1, invece: Abruzzo (1.06), Basilicata (1.21), Campania (1), Emilia Romagna (1.07), Friuli Venezia Giulia (1.09), Lombardia (1.17), Molise (1.17), provincia autonoma di Bolzano (1), Sicilia (1.04), Toscana (1.2), Veneto (1.2).
Poco prima della diffusione della bozza, il governatore della Lombardia Attilio Fontana aveva annunciato su Twitter che «grazie ai sacrifici dei lombardi, apprezzati i dati epidemiologici, ora siamo in zona arancione e potremo riaprire gli esercizi commerciali. A breve la decisione del Governo».
Nella bozza si sottolinea che la velocità di trasmissione dell’epidemia in Italia sta rallentando ed ha raggiunto livelli di Rt prossimi a 1 in molte Regioni/PA. Inoltre, si legge nella bozza, per la prima volta da molte settimane l’incidenza calcolata negli ultimi 14 giorni è diminuita a livello nazionale. Questi dati sono incoraggianti e segnalano l’impatto delle misure di mitigazione realizzate nelle ultime settimane ma l’incidenza rimane tuttavia ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile (secondo i dati del bollettino diffuso oggi, i nuovi casi sono 28.352 e i morti 827). Inoltre, afferma il documento, rimane elevato il numero di Regioni/PA che sono state classificate a rischio alto e/o equiparate a rischio alto: in tutto sono dieci, mentre altre sette tra quelle a rischio moderato hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Pertanto, si legge nelle conclusioni, sarà necessario raggiungere livelli di trasmissibilità significativamente inferiori ad 1.
Per queste ragioni, nel documento si conferma la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. «Questo andamento non deve portare ad un rilassamento prematuro delle misure o ad un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti» ed è «necessario mantenere e/o rafforzare le misure di mitigazione in base al livello di rischio identificato».
li spieghi de luca cine mai restiamo in zona rossa, senza parlare di complotti contro la regione campania. evidentemente la situazione degli ospedali rimane critica al di là del calo dei contagi
Decisione politica ovviamente, dovevamo passare arancione, ma la guerra che ha scatenato De Luca ha prodotto un’altra settimana di punizione!!!
Lo riscrivo,prima del 4 dicembre non possiamo uscire dalla zona rossa a prescindere dai dati…
Premono per riaprire. I contagi reali sono 5 volte tanto. Mia famiglia in 6 positivi con sintomi un tampone fatto (uno solo) in 10 giorni
Ora stiamo meglio quasi tutti