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“Scuole aperte il sabato e la domenica” la proposta della Ministra fa discutere

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Una proposta che farà sicuramente discutere è stata lanciata dalla ministra dei trasporti Paola De Micheli: quella di aprire le scuole anche il sabato e la domenica. Così facendo, gli studenti potrebbero seguire le lezioni in presenza evitando però il problema dell’affollamento sui mezzi del trasporto pubblico locale – autobus e metropolitane – nelle ore di punta dei giorni feriali.

Scuola, Bonafede:”Inopportuno aprirle di domenica”

“In un momento come questo e’ del tutto inopportuno pensare di tenere aperte le scuole anche la domenica. Le famiglie stanno già sopportando sacrifici enormi, sarebbe davvero fuori luogo mandare gli studenti fra i banchi perfino in un giorno festivo”. Lo afferma il capodelegazione del Movimento 5 stelle, Alfonso Bonafede.

Presidi: “Irrealistico prevedere lezioni di domenica”

“Sulla possibilita’ di scaglionare, con gli ovvi limiti di ragionevolezza, gli orari di ingresso a scuola ci siamo gia’ espressi piu’ volte favorevolmente. Il discorso, in linea di massima, va circoscritto agli istituti superiori delle quattordici citta’ metropolitane per i quali possiamo pensare di posticipare l’ingresso alle ore 9.15. La condizione e’ che i mezzi di trasporto vengano conseguentemente riorganizzati per permettere agli studenti di arrivare a scuola e poi di rientrare a casa.

Scuola, Zaia: “Un errore riaprire il 9 dicembre”

“Riaprire le scuole il 9 dicembre, magari in fretta e furia, e’ un errore”. Lo sostiene il presidente del Veneto, Luca Zaia. “Ieri ho proposto che la riapertura non diventi un totem – aggiunge – fissiamo una data che sia plausibile”.

Scuola: Cisl, proposta De Micheli è una provocazione

“Non ci scandalizziamo: di proposte strane ne abbiamo sentite tante  Se qualcuno vuole fare delle proposte ci convochi, ne discutiamo al tavolo contrattuale, si individuino le risorse economiche e umane che mancano a tutt’oggi anche per le supplenze e i modelli organizzativi; poi discutiamo.  Diversamente risulta l’ennesima provocazione che ha come unico effetto quello di demotivare chi l’attività didattica la sta svolgendo comunque e a qualunque costo per il bene dei ragazzi. E’ una provocazione per continuare a rimandare sulla scuola responsabilità che purtroppo non sono della scuola che lavora”.  Lo dice all’ANSA la segretaria della Cisl scuola, Maddalena Gissi.

 

 

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