Tali affermazioni – spiega Galano, che è anche a capo del 118 di Napoli – rischiano, inoltre, di essere fuorvianti per l’opinione pubblica, catalizzando, ingiustamente, le ire, le preoccupazioni e le insoddisfazioni di quest’ultima, spesso causate da un sistema in sofferenza, su professionisti che, invece, sacrificano, ogni giorno, se stessi e i propri affetti per adempiere al proprio dovere”.
“Gli anestesisti-rianimatori onesti e appassionati, che svolgono con serietà e dedizione la loro professione, non potranno che esserne felici”- prosegue il dottor Giuseppe Galano e aggiunge: “Se c’è chi sbaglia dolosamente, paghi, ma è inaccettabile che, a pagare per presunti pochi delinquenti, siano, in termini mediatici, gli anestesisti rianimatori e gli innumerevoli professionisti che stanno lottando in prima linea in una guerra difficilissima”. Siano, insomma, gli organi di controllo, anche giudiziari, a fare luce “su presunte ombre ed a dirimere ogni sopravvenuto dubbio. Non siano i media il luogo dove una così delicatissima questione sia affrontata, a mo’ di semplice e infruttuoso, anzi, controproducente, sfogo”.
Il presidente campano della Aaroi-Emac nella lettera aperta a De Luca conclude affermando: “Orgoglioso della forza, della professionalità e della abnegazione che stanno mostrando e che continueranno a mostrare questi professionisti, nonostante le difficoltà, ritenendo mio imprescindibile dovere tutelarli e garantirli, le chiedo che, con la sua consueta fermezza e determinazione, faccia chiarezza sui presunti insulti ricevuti.
L’Associazione si riserva inoltre di denunciare nelle sedi competenti le inadempienze dei direttori generali, direttori sanitari aziendali e di presidio e dei direttori di Uoc, qualora non provvedano ai compiti a loro assegnati di pianificazione, programmazione e gestione, soprattutto sulla sicurezza sul lavoro, che mettono a rischio i lavoratori e la stessa cittadinanza”.