Il presidente di Confartigianato Campania illustra anche un nuovo dossier realizzato dal Centro Studi di Confartigianato Avellino. Nel dossier si analizza l’andamento del settore nel periodo compreso tra il 2015 e il primo semestre 2020.
La Campania – in base all’analisi – risulta essere tra le regioni che ha contenuto maggiormente il trend negativo in termini di numero di imprese artigiane, con una riduzione del 2,93% (contro i 5,68% nazionali) con circa 2.100 unità in meno. Ma ora la situazione rischia di precipitare.
“L’emergenza sanitaria e il lockdown di primavera hanno già dato una spalla importante. Temiamo che la seconda parte dell’anno sia ancora più negativa”, afferma Mocella. C’è anche un altro aspetto: la regione presenta un dato maggiormente negativo in termini di occupazione con una variazione del 9,64% (contro i 7,45% nazionali) con circa 11 mila occupati in meno
Anche a livello di imprenditoria artigiana femminile il dato non è positivo con una riduzione del numero di imprenditrici donne maggiore pari al 3,13% per la Campania contro il 2,93% a livello nazionale.
“Analizzando le dinamiche dell’imprenditoria a livello regionale si osserva come le variazioni, a livello di settore produttivo, rispecchiano pressoché il dato nazionale fatta eccezione per i servizi di Intonacatura e stuccatura (+180 unità, +47%), posa in opera di infissi (+135 imprese, +17%), tinteggiatura (+115 unità, +8%) e panifici e pasticcerie (+71 unità, +3%) e con un incremento di imprese nel periodo contro un trend in riduzione a livello nazionale.
Andamento inverso invece per le imprese di confezione di abbigliamento esterno dove si evidenzia una riduzione di 34 unità (-3% rispetto al 2015) contro un dato in crescita a livello nazionale (+960 imprese, +7% rispetto al 2015)”, spiega il segretario regionale Luca Pietroluongo.
“Nell’attuale contesto di difficoltà economica risulta quanto mai importante analizzare e monitorare alcuni specifici indicatori sulla produttività e sulle dinamiche sociali – sostiene Nino Montemarano, responsabile del Centro Studi -. I trend osservati dallo studio negli ultimi 5 anni fanno emergere chiaramente la necessità di interventi mirati per far accrescere l’economia nei settori delle PMI e in particolare dell’artigianato che è stato da sempre uno dei principali “polmoni” dell’occupazione italiana.
Risulta sempre più evidente come la situazione economica nazionale abbia un impatto diverso tra i vari settori dove, infatti, si evidenziano differenze rilevanti sulle variazioni del numero di imprese attive nel periodo analizzato. Tale trend settoriale necessità di essere analizzato e studiato in dettaglio per comprendere le giuste strategie da porre in essere per limitare la riduzione di numero di imprese, con relativo impatto sull’occupazione, in settori trainanti per l’economia nazionale e locale come l’edilizia, il trasporto merci e la ristorazione che dall’analisi svolta risultano essere i settori in maggiore difficoltà”.