La votazione su questo punto si è conclusa con 27 voti favorevoli, 1 astensione e 25 voti contrari. L’Unione europea, Italia compresa, ha votato a favore con la sola eccezione dell’Ungheria. La decisione dovrebbe agevolare la legalizzazione della cannabis terapeutica i cui benefici sono stati documentati per patologie come il morbo di Parkinson, la sclerosi, l’epilessia, il dolore cronico e il cancro.
“La decisione di oggi toglie gli ostacoli del controllo internazionale, imposti dal 1961 dalla Convenzione unica sulle sostanze narcotiche, alla produzione della cannabis per fini medico-scientifici”, dichiara Marco Perduca, che per l’Associazione Luca Coscioni, attiva a livello internazionale a tutela del diritto alla scienza e alla salute, coordina la campagna ‘Legalizziamo!’.
“Un passaggio politico internazionale rilevantissimo che dovrà portare a sdoganare completamente sul piano internazionale la cannabis terapeutica e a slegare la regolamentazione della cannabis per uso ricreativo da quella di altre sostanze.
L’Italia colga l’indicazione dell’Onu e tolga definitivamente le restrizioni proibizioniste e vessatorie che ancora impediscono a migliaia di malati di utilizzare e coltivare ad uso terapeutico la cannabis”, scrive su Facebook il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova.