Regioni, stupore e rammarico per metodo governo
“Stupore e rammarico” per il metodo con cui il governo ha approvato il decreto che fissa le regole per gli spostamenti a Natale. Lo afferma la Conferenza delle Regioni sottolineando che le “forti limitazioni” imposte a “spostamenti e relazioni sociali” dal 21 dicembre al 6 gennaio “rende di fatto pleonastico il pronunciamento su parti essenziali del Dpcm”. I governatori contestano in particolare il “mancato confronto istituzionale” e sottolineano che nei provvedimenti “non si fa riferimento alcuno” ai ristori promessi dal governo per le attività che saranno sospese.
Regioni, maggiori riserve su stop movimenti tra Comuni
Gli enti locali non sono stati consultati”. Son stati diversi i governatori che, nel corso della Conferenza delle Regioni, hanno sottolineato la mancanza di confronto con il governo per il decreto legge e il successivo dpcm per le regole anti Covid nel periodo delle festività natalizie. Secondo quanto appreso dall’AGI le riserve maggiori dei governatori sono legate alle restrizioni sugli spostamenti sui territori, anche tra Comuni vicini, durante i giorni principali delle festività.
“Una decisione lunare”, aveva commentato in tarda mattinata il governatore della Lombardia, Fontana. Mentre il vice presidente della Conferenza delle Regioni, Giovani Toti, governatore della Liguria, aveva puntato il dito contro il fatto che il parere degli enti locali è stato chiesto dopo la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale.
Covid: Regioni, in ultimo dl nessuna norma sui ristori richiesti
Nel decreto legge approvato ieri dal governo “non si fa riferimento alcuno a norme sui ristori economici delle attività che subiscono limitazioni e/o chiusure, piu’ volte richieste dalle Regioni e dalla Province autonome”. E’ quanto afferma la Conferenza delle Regioni in un documento.
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