del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari hanno intrapreso una
complessa e incessante campagna di controlli, anche con l’ausilio di droni, tesi a
reprimere fenomeni di abbandono di rifiuti nonché di illeciti sversamenti da parte di
imprese operanti nelle aree del Bacino Idrografico del fiume Sarno.
Già la prima fase dei controlli aveva portato alla denuncia in stato di libertà di nr. 48
persone e all’individuazione di nr. 26 scarichi abusivi, con contestuali nr. 15 sanzioni
amministrative; successivamente, i Carabinieri del Gruppo per la Tutela
Ambientale di Napoli con i dipendenti Nuclei Operativi Ecologici di Napoli e Salerno
e dei Gruppi Carabinieri Forestali di Napoli, Avellino e Salerno, hanno proseguito
nelle ulteriori verifiche di opifici industriali, insistenti nell’alto, medio e basso Sarno,
con numerosi sequestri di aziende responsabili di illecito smaltimento di rifiuti e scarichi
non autorizzati di acque reflue industriali, come accertato dai militari con la
collaborazione tecnica di personale dell’ARPAC, sotto il coordinamento sinergico delle
Procure della Repubblica di Avellino, Nocera Inferiore e Torre Annunziata.
Si tratta dunque di uno sforzo coordinato e congiunto di tutte le Istituzioni, finalizzato ad
accertare e porre un freno alle cause dell’inquinamento del fiume Sarno.
Complessivamente, nel corso degli ultimi sei mesi, dalla fine del cd “lock down”, i
Carabinieri dei citati reparti hanno:
– controllato nr. 264 attività produttive;
– denunciato nr. 144 persone;
– individuato nr. 41 scarichi abusivi;
– effettuato nr. 36 sequestri tra aziende e/o parti di esse;
– elevato nr. 57 sanzioni amministrative per un importo pari a circa € 225.000 ca.
Nel contesto delle stesse indagini i Carabinieri hanno eseguito, su delega delle Procure
interessate, una serie di controlli presso gli uffici di numerosi Comuni attraversati dal
citato corso d’acqua, attesi i risultati delle analisi dei campioni d’acqua del fiume Sarno,
effettuati dall’ARPA Campania, da cui sono emersi lungo tutto il corso del fiume valori
di concentrazione elevati di “escherichia coli”, eccedenti di gran lunga il limite massimo
fissato normativamente, soprattutto in prossimità della foce del fiume.
Gli accertamenti condotti su questo significativo campione, hanno dunque permesso di
avere conferma che le cause di inquinamento del corso d’acqua sono riconducibili a:
scarichi di reflui industriali effettuati illegalmente da aziende che approfittano delle
avverse condizioni meteo;
scarichi di acque meteoriche di dilavamento, provenienti dai piazzali esterni di
attività industriali in genere;
scarico di reflui della rete fognaria di numerosi Comuni che ancora non dispongono
di reti fognarie complete e/o seppur disponendone, queste ultime non sono
collettate ai depuratori esistenti.
Le attività di controllo sono tuttora in corso e continueranno nel prossimo futuro,
anche in attuazione delle ispezioni pianificate nell’ambito dell’Accordo di
collaborazione operativo siglato il 16 ottobre 2019 dal Comando Carabinieri per la
Tutela Ambientale con l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale,
con l’auspicio che si possa addivenire al più presto ad una situazione di conformità a
norma di tutti gli scarichi presenti nel bacino idrografico del Sarno.
Fonte: comunicato stampa Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri Salerno
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