“Su questo argomento – continua la Vuolo – la Lega al Parlamento Europeo aveva scritto mesi fa al commissario Breton, senza neppure ricevere risposta. In piena pandemia, mentre si pensa a come affrontare la crisi e sostenere famiglie e imprese, la priorità Ue è verificare se l’Italia rispetta direttive.
L’atteggiamento ostile dell’Ue è consentito, ancora una volta, dalla inaccettabile assenza del Governo italiano, totalmente inesistente, e del Ministro Dario Franceschini che a Bruxelles non si è mai fatto vedere per difendere gli interessi di un comparto strategico per l’Italia e per il nostro Sud.
Con la Lega al Governo e il ministro Centinaio, la proroga di 15 anni non era stata contestata da Bruxelles perché l’esecutivo di allora aveva proposto un processo di riforma credibile a cui accompagnare l’estensione. Oggi è tutto fermo e i balneatori rischiano di pagarne il conto, un conto salatissimo: assurdo e inaccettabile. Sono a rischio le sorti di migliaia di imprese, lavoratori, famiglie italiane: il Governo faccia sentire la sua voce sui tavoli Ue e difenda il settore”.