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Covid, la virologa Ilaria Capua: a Natale evitare di muoversi

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Evitare di muoversi durante le feste di Natale: lo raccomanda la virologa Ilaria Capua, direttrice del centro ‘One Health’ dell’università della Florida, intervistata nella trasmissione “L’aria di domenica” de La 7.

“Muoiono tutti i giorni migliaia di persone e, sinceramente, non è un problema se per un anno nella vita non si può fare il cenone”, ha detto. “Bisogna far capire alle persone che a Natale si può stare da soli.

Io sarò sola: abbiamo una situazione familiare complessa che poterà mio marito e mia figlia a trovare la nonna, che vive in Scozia. Io non vado per una serie di motivi, non mi diverte stare sola. Non vedo mia madre da sei mesi – ha aggiunto – e purtroppo viviamo come se fuori casa avessimo 10 metri di neve”.

Quanto ai tamponi rapidi, per la virologa “non sono una scorciatoia” e resta il fatto che “più persone si muovono, più il virus circola”. Il tampone, ha aggiunto, “va fatto in situazioni di emergenza, perché ci sono persone che in questo momento non possono restare da sole”.

La “campagna vaccinazione non sarà un ‘liberi tutti’: richiederà dei mesi e bisognerà continuare a indossare la mascherina, altrimenti chi non è ancora vaccinato potrebbe infettare gli altri”: lo ha detto la virologa Ilaria Capua, direttrice del centro ‘One Health’ dell’università della Florida, intervistata nella trasmissione “L’aria di domenica” de La 7.

Fin da ora, ha aggiunto, “prepariamoci a un grandissimo sforzo di responsabilità. Se ci stiamo sfilacciando sul Natale, sarà tanto più importante essere responsabili e non sgomitare quando arriverà il vaccino”.

Fin da ora deve essere chiaro che “è una maratona, non una corsa”. Quanto alla sicurezza, la virologa ha affermato che “i vaccini sono sicuri”: sono “vaccini sofisticati, di ultima generazione”, che “massimizzano la risposta dell’organismo e minimizzano i potenziali effetti collaterali”.

Sono inoltre “talmente affinati che aggiungono un livello di sicurezza maggiore perché non portano con sé componenti”. Guardando al futuro, per Capua “è possibile che contro i coronavirus ci si debba vaccinare ogni anno” perché virus di questo tipo non danno un’immunità duratura. E’ anche probabile che “con il coronavirus avremo a che fare per diversi anni: questo non vuol dire continuare ad avere migliaia di moti al giorno, ma che il virus si endemizza, diventando parte della comunità dei virus che ci circondano, come è avvenuto per i virus dell’influenza”.

Va infine tenuta alta la guardia contro l’arrivo di nuovi potenziali virus capaci di scatenare delle pandemie: “in questo secolo sono stati bloccati 4 o 5 virus dal potenziale pandemico, ma non abbiamo fatto abbastanza: a lungo termine dovremmo comprendere la fragilità sistema per evitare un’altra pandemia. L’ideale, per Capua, sarebbe avere un istituto che studi le malattie emergenti di animali, uomini e piante.

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