L’iniziativa è partita in modo spontaneo, due chiacchiere tra amici che, colpiti dalla scomparsa di Maradona, hanno sentito il bisogno di omaggiarlo, portando un pezzo di storia nel loro paese. La fase organizzativa è stata gestita da pochi ragazzi, ma l’amore verso il campione argentino si è fortemente manifestato nella partecipazione generale di gran parte della popolazione. In tanti, non solo tifosi del Napoli, hanno deciso di prendere parte, anche solo con un saluto, alla realizzazione dell’opera.
“La grandezza di Diego mette d’accordo tutti. – spiegano gli organizzatori – Maradona è, per chi l’ha vissuto e per chi non c’era, uno scudo dietro il quale difendersi ed una spada con la quale attaccare. L’ultimo portatore di speranza, di allegria e spensieratezza per un popolo troppo spesso martoriato. Era dalla parte degli ultimi e li ha fatti diventare primi, un condottiero, un eroe, un vanto, una medaglia da apporre alla divisa… proprio come uno scudetto, magari due”.
L’iniziativa tende a valorizzare, sotto il punto estetico e attrattivo, un territorio troppo spesso dimenticato, con la speranza che sia soltanto l’inizio di un percorso di riqualificazione per tutto il paese.