Perchè il telecomando, lo comandi, lo dice la parola. Il pensiero, no. Ecco che allora per far restare sempre desta l’attenzione in teatro, bisogna cambiare, variare, fino a dove è possibile. La televisione quindi ,condiziona anche il teatro.
In televisione bisogna dirlo c’è una confusione incredibile, per cui vi può capitare, saltando di canale in canale, che mentre state vedendo “DOC”, su un altro canale va in onda un dibattito sul CORONAVIRUS , oppure mentre state vedendo il film cult “Un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, il Tg darà la notizia che Di Pietro è indagato.
E passate, allora, al Varietà, ed ecco comparire su un’emittente privata un gruppo folk che canta “Comme t’à fatte mammeta”, cambiate e vi appare la Parietti.
E a questo punto siete talmente imbarazzati al punto di chiedervi dove inizia la fiction e dove sta la realtà. Appunto ,le realtà tangibili sono poche, sicuramente quelle da esempio di Report”
Abbiamo, quindi, individuato una prima fascia cultural-socio-politica, ovvero : come i problemi si prendono di testa.
Una seconda fascia, nazional-sesso-popolare, ovvero : come i problemi si prendono di petto.
E una terza, real-giornalistica -maniacale, ovvero : come senza problemi ci prendono per i fondelli.
Oggi, giornalisticamente , sotto Natale ci occuperemo del panettone : ne abbiamo comprati due: uno fatto a Milano, panettone artigianale costo € 16.00 uno comprato a Napoli, panettone “Squaglia” costo £ 2.50.
Ecco i risultati delle analisi :
Abbiamo aperto lo scatolo del panettone “Milanese” e abbiamo visto che mancava una quantità pari allo 0,01 % di burro, lo 0,20 % di uova e lo 0,18 % zucchero.
Poi, abbiamo esaminato il panettone “Squaglia”, abbiamo aperto lo scatolo e dopo attentissimi ed accuratissimi esami ci siamo accorti che : Mancava il panettone!!!!!!1
Allora abbiamo capito dove inizia la realtà e dove la fiction.
Claudio Tortora