“La sospensione della didattica in presenza fino al 22 dicembre è una misura dolorosa ma necessaria, assunta a seguito di una valutazione approfondita dei dati epidemiologici che vede sul territorio della Valle dell’Irno – al momento – 963 casi (dato aggiornato ad oggi) e circa 3000 persone in quarantena. Un’area particolarmente articolata dove sono emersi nelle ultime settimane diversi focolai che hanno portato, purtroppo, al decesso di 23 persone, in gran parte anziani.
In questo momento, a ridosso delle festività natalizie, la ripresa delle scuole, soprattutto della fascia di età 0- 7 anni, avrebbe causato una crescita della curva dei contagi mettendo a rischio proprio la fascia più fragile della popolazione. La proroga, dunque, e’ stata una decisione sofferta ma necessaria per diminuire la diffusione del virus e la pressione sulle strutture ospedaliere salernitane e sull’Azienda sanitaria locale.
Al netto delle critiche e delle pur condivisibili diversità di visione sulle strategie da mettere in campo a contrasto dell’epidemia, chi ricopre un ruolo di governo e di massima responsabilità sanitaria, dopo aver condiviso e valutato ogni aspetto, deve assumere una decisione che non rischi di creare ulteriori peggioramenti ad una situazione già particolarmente delicata.
E assumendosene la piena responsabilità politica, i Sindaci della Valle dell’Irno hanno scelto di far prevalere l’interesse pubblico legato alla salvaguardia della salute dei ragazzi e delle loro famiglie, soprattutto anziani, in vista dell’ormai prossimo Natale. Naturalmente l’auspicio di tutti è che i dati possano migliorare ulteriormente e che alla ripresa delle attività scolastiche, a gennaio, vi siano tutte le condizioni per una piena ripresa in sicurezza. Siamo consapevoli della gravità dell’impegno che oggi viene richiesto alle famiglie ma l’auspicio e il convincimento di tutti è che sia ormai vicino un ritorno alla didattica in presenza”.