“E’ un settore molto importante con un fatturato che raggiunge i sessantacinque miliardi l’anno. Ad alcune categorie di questo comparto, sono già state assicurate delle misure di sostegno nei Provvedimenti della scorsa primavera/estate e negli ultimi Decreti Ristori. È evidente però che non tutti gli operatori del settore sono stati coperti o aiutati in modo adeguato”.
“È nostra intenzione fare di più – aggiunge –. Da gennaio, dopo aver quantificato le perdite subite, lavoreremo ad un nuovo Decreto Ristori 5, con un ulteriore scostamento di bilancio, per misure che vadano in tre direzioni: anzitutto, superare la logica dei Codici ATECO perché siamo consapevoli che questo strumento, pur essendosi rivelato inizialmente molto utile, presenta dei forti limiti”.
“I futuri sussidi economici saranno distribuiti secondo una logica di filiera a prescindere dai codici ATECO. Dovremmo poi prevedere un meccanismo di calcolo delle perdite subite che non faccia più riferimento solo al mese di aprile, ma si basi su un lasso di tempo più ampio di almeno tre mesi”.
“Infine – conclude Piero De Luca – sarà necessario ragionare su una possibile defiscalizzazione degli eventi per incentivare la futura ripresa ed elaborare quanto prima nuovi protocolli anche in questo settore per consentire, appena vi siano le condizioni sanitarie, la ripresa in tutta sicurezza degli eventi”.